Sostenibilità

Catastrofi naturali: nuovo centro a Savona

Una fondazione costituita da Regione Liguria, Università di Genova, Provincia di Savona e Dipartimento della Protezione civile

di Redazione

La Fondazione per studiare l’impatto del cambiamento climatico sul rischio idrogeologico e sugli incendi boschivi diventera’ un punto di riferimento nazionale e internazionale per lo studio e la ricerca scientifica nel campo dell’ingegneria e delle scienze ambientali per la tutela della salute e della protezione civile.

Dopo il Centro di Pavia dedicato al rischio sismico e’ questo il secondo centro nazionale che si costituisce per lo studio e la prevenzione delle catastrofi naturali. ”L’iniziativa della Fondazione Cima (Centro Internazionale in monitoraggio Ambientale) – spiega l’assessore alla Protezione Civile della Regione Liguria, Giancarlo Cassini – si prefigge di individuare e sostenere gruppi di eccellenza scientifica nelle Universita’ italiane, nell’ambito della ricerca applicata allo sviluppo delle tecnologie e delle conoscenze per il controllo delle emergenze”.

Al suo interno lavoreranno circa 30 ricercatori attualmente precari, laureati in Ingegneria, Fisica e altre lauree scientifiche con dottorato di ricerca. “Abbiamo voluto – spiega Cassini – valorizzare l’immenso patrimonio di conoscenze accumulato in oltre un ventennio dall’Universita’ di Genova attraverso una costante collaborazione con il Dipartimento nazionale della Protezione civile e anche sostenere i nostri giovani piu’ dotati, evitando fughe di cervelli all’estero e offrendo loro l’occasione di lavorare nel proprio Paese”.

Il Centro Internazionale di monitoraggio ambientale disporra’ all’inizio di un patrimonio finanziario di 2 milioni e 150 mila euro stanziati in parte dal Dipartimento della Protezione Civile e in parte dalla Regione Liguria che serviranno a mettere in moto in primi progetti dedicati alle energie rinnovabili, ad uno studio con l’Agenzia Spaziale Italiana sul rischio inondazioni e ad iniziative di cooperazione internazionale con Paesi come il Venezuela e il Mozambico per la prevenzione di catastrofi naturali, esportando all’estero il modello italiano di Protezione civile. I compiti principali della Fondazione, senza fini di lucro, saranno quelli di sviluppare metodologie e conoscenze per prevenire e controllare le possibili emergenze naturali e analizzare l’impatto del cambiamento climatico. I

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