Mondo

Castro a Obama: incontriamoci a Guantanamo

di Paolo Manzo

Il presidente cubano Raúl Castro si è detto disposto a riunirsi “in un luogo neutrale” con Barack Obama per risolvere mezzo secolo di scontri con gli Usa. Lo ha fatto in un’intervista concessa all’attore Sean Penn prima del voto che lo scorso 4 novembre ha sancito la vittoria del democratico ma che è stata pubblicata solo oggi sul sito web dell’autorevole rivista The Nation. “Dobbiamo riunirci in un luogo neutrale e cominciare a risolvere i nostri problemi”, ha proposto Castro che non è solito concedere molte interviste. Raúl ha anche suggerito un luogo per l’incontro, ovvero Guantánamo, nella zona orientale dell’isola caraibica dove gli Usa hanno una base navale che i cubani considerano una violazione alla loro sovranità. “E alla fine potremmo fare un regalo al presidente…”, ha scherzato Castro, “potremmo mandarlo a casa con la bandiera Usa che sventola sulla Baia di Guantanamo”. Il fratello di Fidel che negli ultimi due anni ha più volte offerto di dialogare con gli Stati Uniti ha poi lanciato un appello per il rispetto reciproco: “non abbiamo mai avuto nulla contro il popolo statunitense e, inoltre, buone relazioni sono vantaggiose per entrambi. Forse non potremmo risolvere tutti i nostri problemi ma sicuramente ne potremmo risolvere parecchi”. Obama che si insedierà il prossimo 20 gennaio, dal canto suo ha fatto sapere qualche giorno fa per bocca dei suoi consiglieri sull’America Latina che su Cuba “qualcosa bisogna fare” mentre prima della vittoria elettorale aveva promesso che, se vittorioso, avrebbe “favorito una diplomazia diretta” e avrebbe conversato con le autorità cubane senza porre precondizioni. Interrogato da Penn sulle priorità di quest’ipotetico primo incontro, Castro ha detto senza remore, “Normalizzare i commerci”. Da 46 anni, infatti, Washington impone un ferreo embargo commerciale su Cuba al quale le autorità dell’Avana hanno da sempre imputato gran parte dei loro problemi. “Se non fosse per l’embargo”, ha concluso Castro con un colpo ad effetto, “anche le petroliere Usa potrebbero partecipare alle trivellazioni nelle acque territoriali cubane. Ecco, potremmo negoziare anche questo”.

La domanda che adesso tutti si fanno è se e quando Barak accetterà l’invito mezzo stampa di Raúl Castro.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA