Non profit

Caso San Giuliano: un comportamento da non ripetere

L’Istituto Italiano della Donazione stigmatizza il comportamento tenuto nella gestione dei fondi raccolti a favore dei terremotati

di Redazione

I giornali di questi giorni raccontano il caso di San Giuliano di Puglia, già teatro nel 2003 di un terremoto dalle drammatiche conseguenze e del discutibile utilizzo fatto dalle autorità locali, dei fondi raccolti da donatori di tutto il mondo. Questo fatto si inserisce in una serie di episodi in cui, nelle decisioni di destinazione, vengono trascurate le intenzioni del donatore stesso, producendo spesso distorsioni e inefficienze nel sistema. L?Istituto Italiano della Donazione, costituito da tre importanti enti nonprofit per garantire ai donatori il corretto utilizzo delle donazioni, stigmatizza il comportamento tenuto nella gestione dei fondi raccolti a favore dei terremotati del Paese di San Giuliano di Puglia (Molise) del 2003 . Interviene Edoardo Patriarca, Presidente dell?Istituto Italiano della Donazione: ?Al donatore va data la garanzia che ogni euro donato sia destinato e giunga effettivamente alla causa per cui è stato donato?. La generosità degli italiani è un bene prezioso da promuovere e garantire, fatti come questi, possono recare un grave danno alle buone cause, insinuando nei donatori diffidenza e sfiducia. Nel futuro è importante che le raccolte fondi si dotino di percorsi di monitoraggio, come prevede l?Istituto Italiano della Donazione, il primo organismo in Italia, che attraverso processi di verifica ripetuti annualmente assicura che la generosità degli italiani sia salvaguardata, tutelando la volontà dei donatori e sensibilizzando nel contempo l?opinione pubblica su questi temi.

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