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Caso Pistorius: Pancalli, delusione e ironia

Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico esprime delusione dal punto di vista umano. E intanto la notizia fa il giro del mondo

di Carmen Morrone

“Mi si passi l’ironia, non avrei mai immaginato nella vita di svegliarmi un giorno ed apprendere che un ragazzo senza gambe è avvantaggiato”, commenta così Pancalli la decisione della Iaaf che ha escluso Oscar Pistorius dalla aprtecipazione alle gare dei colleghi normododati. Una notizia ripresa in prima pagina dai maggiori siti di informazione mondiali, New York Times compreso.

Luca Pancalli non mette in discussione l’autorevolezza degli esperti che hanno negato al sudafricano di partecipare alle competizioni olimpiche, ma ha sempre sostenuto la possibilità di arrivare ad un compromesso. «Dal momento che le regole sportive le fanno gli uomini, così come si decide a che altezza mettere un’asticella, si dovrebbe trovare una soluzione dove i supposti vantaggi degli ausili vengano compensati ».

Il caso Pistorius sta dando notevole evidenza allo sport paralimpico, che in questi ultimi anni è cresciuto. In Italia i tesserati al Comitato Italiano paralimpico sono 60mila e 600 sono le associazioni sportive di medio-alto livello.

Tuttavia Pancalli tiene a ribadire: «Il problema non è Pistorius alle Olimpiadi si o no. Il confronto non è tra normododati e un’ atleta con disabilità. Ma fra atleti che fanno gli stessi tempi, che hanno raggiunto i limiti che servono per accedere a determinate gare». E Pistorius questi limiti li ha raggiunti e ha dimostrato di poterli mantenere.

Al campione sudafricano rimane da giocare la carta del ricorso al Tribunale di Losanna.

Sul caso Pistorius l’intervista di luglio al presidente Luca Pancalli


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