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Caso Piemonte: sulla lotta all’azzardo non si torna indietro

Gioco d'azzardo: il Tribunale di Torino chiede alla Corte costituzionale di pronunciarsi sulla legittimità della Legge Regionale del Piemonte sulle distanze delle slot machine dai luoghi sensibili. Ma in passato i giudici costituzionali avevano già confermato la piena legittimità delle norme in identico quesito sulla legge della Regione Puglia

di Attilio Simeone

Apprendiamo che il Tribunale civile di Torino con Ordinanza ha posto alla Corte Costituzionale la questione di legittimità della legge della Regione Piemonte in particolare per quanto concerne la distanza dai luoghi sensibili dell'offerta di azzardo ritenuta estremamente restrittiva tanto da non consentire l'insediamento di alcuna attività.

Vi è da dire che la legge piemontese che ha liberato buona parte delle città, grandi e piccole, dall'assedio del gioco d'azzardo si è manifestata efficace per una effettiva e sensibile riduzione del consumo di azzardo.

Dal gennaio di quest'anno la Regione aveva mantenuto, con coerenza meritoria e in modo responsabile, quel che era stato legiferato nell'anno 2012 concedendo il tempo sufficiente alle attività per adeguarsi e trovare altra collocazione.

La questione giuridica sollevata dal giudice, tuttavia, è oggi presa a pretesto per mettere in dubbio la giustezza delle norme e dei provvedimenti di molti comuni e di diverse regioni.

In Puglia la politica ha raggiunto il paradosso che, pur dinanzi alla Pronuncia della Corte costituzionale del marzo dello scorso anno, che rigettava la questione di incostituzionalità proprio sulla identica questione del c.d. distanziometro, qualche giorno fa il Consiglio regionale ignorandone completamente la portata, ha deciso di rinviare di sei mesi l'entrata in vigore della misura, nonostante i gestori avessero avuto un tempo lungo (ben cinque anni) per adeguarsi.

Il Giudice delle leggi nella citata Sentenza n. 108/2017 ha precisato che: "La disposizione in esame persegue, pertanto, in via preminente finalità di carattere socio-sanitario, estranee alla materia della tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza, e rientranti piuttosto nella materia di legislazione concorrente «tutela della salute» (art. 117, terzo comma, Cost.), nella quale la Regione può legiferare nel rispetto dei principi fondamentali della legislazione statale…si preoccupa, «piuttosto, delle conseguenze sociali dell’offerta dei giochi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli», segnatamente in termini di prevenzione di «forme di gioco cosiddetto compulsivo» (sentenza n. 300 del 2011)."

L'attuale decisione del Tribunale civile di Torino non deve ingenerare aspettative di ritorno indietro, verso la saturazione di vie e piazze delle città con istallazioni da gioco d'azzardo.

La Consulta Nazionale Antiusura e il Cartello "Insieme contro l'Azzardo", mentre esprimono tutto il loro disappunto per la scelta della Regione Puglia, manifestano pieno sostegno e incoraggiamento alla Regione Piemonte e a tutte le altre Regioni che con la loro azione legislativa perseguono coerentemente l'interesse pubblico alla tutela della salute, al bene comune, alla tutela della dignità della persona e della famiglia.

Nel contempo confidano che ancora una volta la Corte Costituzionale saprà ribadire alla magistratura di merito, agli amministratori locali e regionali gli ambiti, molto ampi, per l'azione legislativa e amministrativa che si richiede per curare la piaga sociale del gioco d'azzardo in Italia.

* Cartello "Insieme contro l'azzardo"

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