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Caso marò: l’India protesta (e sorride)
Su siti e quotidiani online c'è risentimento per la decisione italiana, ma soprattutto rabbia contro la debolezza del governo indiano. Ecco un collage di articoli, molti dei quali trasformano la vicenda in farsa, tra finti comunicati della Farnesina e un fumetto col solito Silvio
Sta avendo grande eco sui media internazionali il rifiuto italiano di consegnare alle autorità indiane i due marò accusati di aver ucciso un pescatore al largo di Kerala. Se ne sono occupati in particolare, come è ovvio, i media indiani, che in generale stigmatizzano la decisione italiana ma soprattutto se la prendono con la debolezza del governo del loro paese, reo di “aver lasciato andare” i due militari per la seconda volta (la prima era stata per Natale, ora la giustificazione per il rientro in patria di Girone e La Torre sono state le elezioni).
The Times of India, per esempio, accusa apertamente il governo, guidato dal partito Upa di Sonia Ghandi, di non aver accelerato la creazione del tribunale ad hoc che avrebbe dovuto giudicare i due dopo la dichiarazione di non competenza della Corte di Kerala; il quotidiano online Firstpost.com si spinge più in là e ipotizza addirittura un complotto, o comunque un accordo sottobanco, tra i governi dei due paesi: l’India “restituisce” i marò e l’Italia (secondo la ricostruzione dell’organo di stampa) sarà morbida con l’India nel processo che vede sotto accusa per corruzione la Augusta Westland per una commessa di elicotteri venduti proprio a New Dheli. Sempre il Firstpost.com apre la propria homepage con la foto di Girone e Latorre e un articolo del direttore dal titolo “Possiamo fidarci dell’Italia? I marines avrebbero potuto votare qui”.
Ma la protesta viaggia anche online. Su twitter per esempio è stato lanciato l’hashtag #thatsjustwrong (è una chiara ingiustizia) e #italianmarines, su cui si leggono commenti interessanti, sulla falsariga dell’accordo, come “Italindia”; c’è poi chi tira in ballo Machiavelli o chi, come @kamleshksingh, osserva ironico: “Li abbiamo mandati a votare, e ci hanno mostrato il dito come prova. Sì, il medio”. Molti infine gli attacchi all’italiana più famosa del paese, Sonia Ghandi: “Non biasimate i marines italiani. Anche l’India detiene un’italiana da 45 anni”, scrive @Ra_Bies, e @Modi4India aggiunge “Non piangete per due italiani che se ne vanno, ma per l’italiana che resta”.
Ma sulla vicenda c’è anche chi ride, e tanto. Basti dare un’occhiata allo spassoso fotoromanzo in italiano maccheronico (c’è anche Berlusconi, ovviamente) messo in piedi dal sito satirico Theunrealtime (guardatelo qui) o al finto comunicato del governo italiano diffuso da Fakingnews.com secondo il quale il ministro Terzi avrebbe fatto appello all’esercito italiano perché si prepari a fronteggiare la veemente reazione del governo indiano: secondo la ricostruzione del sito, la strategia del ministro italiano (consigliata, tra l’altro, dal presidente della Ferrari) sarebbe quella di “fare cenno di sì con la testa alle proteste indiane, facendo attenzione a soffocare le risate onde evitare proteste prolungate”. Insomma, la situazione sarà pure grave, ma non è seria.
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