Cultura

Caso Lewis, pronti per l’esecuzione

La Corte suprema respinge la richiesta di fermarla

di Redazione

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di non fermare l’esecuzione in programma per domani alle 21 nel Centro correzionale di Greensville, in Virginia, di Teresa Lewis, la donna condannata a morte per la parte avuta negli omicidi del marito Julian e del figliastro Charles ‘C.J.’ Lewis, compiuti nel 2002 allo scopo di incassare i soldi di una polizza di assicurazione, 250mila dollari, e fuggire con l’amante. Quella della Lewis è la prima condanna alla pena capitale di una donna fissata da quasi cento anni in Virginia.

Nella sua pronuncia, la Corte comunica di aver respinto la richiesta di fermare l’esecuzione avanzata dalla difesa della Lewis. “Siamo profondamente delusi”, ha dichiarato James Rocap, il difensore. “Una persona buona e onesta sta per perdere la vita a causa di un sistema che non funziona”.

La difesa aveva già tentato con la domanda di grazia al governatore dello stato della Virginia, Robert McDonnell, sottolineando l’esito di una perizia psichiatrica dalla quale è risultato che la donna ha un quoziente intellettuale al limite del ritardo mentale e sostenendo dunque che è stata manipolata dai suoi complici – ed esecutori materiali del delitto – al fine di realizzare il duplice omicidio. La 41enne Lewis si è dichiarata colpevole ed ha espresso rimorso per quanto fatto.

Shallenberger e Fuller, i due uomini che hanno materialmente eseguito l’omicidio nel 2002, sono stati condannati all’ergastolo. Fuller aveva patteggiato in questo senso e il giudice Charles Strauss ha stabilito che era giusto dare la stessa condanna a Shallenberg. La Lewis è stata condannata all’iniezione letale.

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