Volontariato

Casini: riforma Onu diventi impegno nazionale

Il presidente della Camera sul Corriere "non è rispondente ai fatti il completo disinteresse del mondo politico ed istituzionale per un tema di tale portata"

di Paolo Manzo

E’ un’analisi lucida e schietta, secondo il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, quella del ‘Corriere della Sera’ di ieri a proposito della discussione in corso sulla riforma del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Ma, scrive oggi Casini in un intervento in prima pagina sul quotidiano, ”non e’ interamente rispondente ai fatti l’argomento di fondo che percorre le considerazioni di Riotta: il completo disinteresse del mondo politico ed istituzionale per un tema di siffatta portata. Non c’e’ dubbio -prosegue- che l’attenzione su questa vicenda, cosi’ come in generale sui grandi temi della politica estera, sia in Italia piuttosto limitata”. Casini ricorda di aver ”avuto modo di sottolineare pubblicamente, in piu’ di una occasione, la centralita’ della partita che si sta giocando in questo momento nel Palazzo di Vetro” e scrive che ”piu’ di una volta ho inoltre richiamato l’importanza che potrebbe rivestire l’attribuzione all’Unione europea di un proprio seggio in seno al Consiglio di sicurezza”. Il presidente della Camera chiarisce poi che il suo intervento sul ‘Corriere della Sera’ non contiene ”intenti polemici”: le mie considerazioni -scrive Casini- hanno un unico scopo: accendere una nuova ‘spia’, per cosi’ dire, su un tema di interesse nazionale, dai cui sviluppi dipende il futuro dei nostri figli e delle generazioni che li seguiranno”. ”Sta ovviamente al governo seguire con la massima cura e attenzione la questione attualmente dibattuta in sede Onu, come sono certo stia facendo ai massimi livelli -prosegue- Ma sta a tutte le forze politiche del Paese creare le condizioni perche’ quello sforzo sia sostenuto dalla convinzione, profonda e condivisa, di dover garantire all’Italia il ruolo che essa merita a fronte del suo peso reale sullo scenario internazionale e del suo impegno concreto per la costruzione di un ordine mondiale di stabilita’ e di pace. Anche in questo caso, come in molti altri, siamo tutti (maggioranza e opposizione) sulla stessa barca e il mio auspicio e’ che si consolidi quel comune ‘impegno nazionale’ che troppe volte manca nella nostra proiezione internazionale”.


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