Famiglia

Casini contro Bossi. “Troppe banalità sulla Dc”

Dalla Spagna il presidente della Camera entra nella polemica Lega-Udc: "La storia della Dc è una grande storia di libertà".

di Ettore Colombo

Proprio ora che il caso Lega-Udc sembra rientrato, Pier Ferdinando Casini, fa sentire la sua voce. E da Lisbona, dove si è recato per assistere al congresso del Ppe, difende quel mondo politico di cui è il naturale prosecutore, dalle troppe generalizzazioni e dai troppi pregiudizi che gli sono piovuti addosso. “Ho sentito tante banalizzazioni”, dice Casini facendo riferimento al tributo rivolto ieri dal congresso del Ppe alla figlia di De Gasperi, Francesca Romana, presente in sala. “E’ stata una grande storia, una storia di libertà – si accalora – una storia che ci consente oggi di parlare di Europa grazie anche ad alcune scelte straordinarie, come la scelta Atlantica, imposta allora dai democratici cristiani nell’incomprensione generale”. E, secondo Casini, la nuova Europa che va delineandosi non può prescindere dalla ”radice cristiana” che rappresenta il ”minimo comune denominatore anche per chi non crede”. Auspica il traguardo di una Europa, il presidente della Camera, ”unita e forte, meno burocratica, meno sclerotica, che salvaguardi le identità nazionali ma che sappia anzi dare centralità al popolo europeo”. Da qui il richiamo anche all’ ”importanza dell’identità cristiana: non si tratta – sottolinea – di affermare clericalmente le radici cristiane dell’Europa, si tratta di capire che c’è da difendere un sistema di vita, una identità del nostro popolo, e la radice cristiana è il minimo comune denominatore anche per chi non crede”.


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