Welfare

Case popolari: all’appello ne mancano 2 milioni

Lo stima il Sicet, il sindacato inquilini Cisl

di Redazione

Servono almeno 2 milioni di case popolari e un fondo sociale affitti che superi i 500 milioni di euro annui (oggi ne sono previsti solo 247 milioni) per far fronte ad aumenti degli affitti e del costo delle case sempre meno sostenibili per le classi medio-basse. Questo il commento di Ferruccio Rossini, segretario generale del Sicet (sindacato inquilini Cisl). Il Sicet conferma i dati sul caro affitti illustrati dall’indagine effettuata dal Cresmi per conto dell’Anci. ?I canoni di locazione -afferma Rossini in una nota- pesano sul reddito familiare di pensionati e lavoratori dipendenti almeno del 50%. In particolare, i canoni gravano sui pensionati per il 70% se il nucleo è di due persone e del 110% nei casi di famiglie mononucleari?. Sui lavoratori dipendenti, prosegue il segretario generale del Sicet, ”l’affitto assorbe minimo il 46%, ma se il nucleo è numeroso o se vi è un solo reddito il peso supera il 60%?. I ceti più deboli faticano sempre più ad accedere al mercato degli affitti: giovani coppie, immigrati e studenti, afferma Rossini, non possono permettersi i canoni proposti sul libero mercato, tanto meno accollarsi un mutuo per l’acquisto. ”Nel presente anno -conclude Rossini- saranno migliaia gli sfratti per morosità e nulla farà la proroga (solo a Roma e Napoli) per le famiglie di anziani e portatori di handicap; si prenda atto che questo anno dovranno rinnovarsi oltre 700mila contratti di locazione, ma il Sicet stima che solo 200mila saranno rinnovati. Gli altri 500mila, in maggioranza pensionati, lavoratori dipendenti e giovani, non potranno far fronte alle richieste insostenibili che i locatori stanno richiedendo?.


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