Non profit
Case history/2 Microcredito made in Veneto
Le Bcc vicentine hanno varato un progetto con la Caritas per sostenere le famiglie in difficoltà. Con prestiti personali e un fondo di garanzia
di Chiara Sirna
Dare credito a chi in una banca normale farebbe fatica a ottenerlo. è con questo scopo che la Banca di credito cooperativo di Vicenza, in partenariato con la Caritas diocesana, ha lanciato il progetto di Microcredito etico e sociale destinato a persone che temporaneamente si trovano in difficoltà economiche. «La Caritas segnala da tempo in provincia il crescente disagio di famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese e a sostenere spese di routine, magari perché hanno perso il lavoro», spiega il direttore dell?istituto cooperativo vicentino, Umberto Baracca. «Noi abbiamo semplicemente deciso di non lasciar cadere l?allarme nel vuoto e di trovare delle soluzioni di comune accordo». Detto e fatto.
Entro il primo gennaio 2006 il progetto diventerà operativo a tutti gli effetti. Il budget messo a disposizione di ogni richiedente è di 3mila euro, restituibili in un minimo di 36 o un massimo di 60 rate, con un tasso d?interesse agevolato del 3%. A gestirlo saranno contemporaneamente le undici banche cooperative aderenti della provincia di Vicenza e la Caritas. Alle prime spetterà il compito di informare i richiedenti su tutte le condizioni del prestito, gli sportelli di ascolto della Caritas invece si occuperanno di valutare le domande presentate e selezionare poi i beneficiari. E per coprire eventuali insolvenze nel risarcimento delle rate è già stato istituito un fondo di garanzia. La Caritas diocesana ha messo a disposizione 30mila euro, le banche 100mila e il Comune di Santorso, ad oggi l?unico ente pubblico esterno ad aver aderito all?iniziativa, altri 2mila euro.
«Ci sono grandi aspettative», continua Baracca. «Ci auguriamo che istituzioni, associazioni e fondazioni raccolgano presto l?appello, anche perché più si alimenta il fondo di garanzia e più persone possono essere aiutate economicamente. Abbiamo stimato di raggiungere i 300mila euro entro i primi mesi del 2006. Speriamo di arrivarci». Il credito è individuale, cioè in una famiglia possono ottenerlo più persone e una volta saldato il debito è poi possibile inoltrare un?ulteriore richiesta.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.