Formazione

Casco in testa e Codice alla mano

Il 70% dei ragazzi che girano in scooter confessa di non conoscere le norme della strada. E allora gli agenti di polizia entrano a scuola.

di Antonietta Nembri

Tra le tante materie che dovrebbero essere insegnate a scuola un posto dovrebbe essere riservato all?educazione stradale. I dati parlano chiaro. Nell?età compresa tra i 14 e i 18 anni, periodo nel quale ai giovanissimi viene regalato come premio promozione il classico motorino, sono pochissimi i ragazzi che conoscono le regole del Codice della strada.
Anche per questa ragione due realtà come la Fondazione Cesar che da anni si occupa di creare una vera cultura della sicurezza e della prevenzione e l?Asap (Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale) hanno dato vita al progetto ?SicurCodice?.
La prima iniziativa di ?SicurCodice? coinvolgerà diecimila studenti di tutta Italia. In trentatré città, da Ancona a Verona, dal 16 al 28 febbraio, agenti della Polizia stradale entreranno nelle scuole e distribuiranno agli studenti e agli insegnanti coinvolti una copia del Codice della strada, cercando allo stesso tempo di sensibilizzarli e informarli sui problemi della sicurezza stradale. Le diverse manifestazioni pensate per questa campagna di sensibilizzazione hanno il loro culmine nella ?Giornata della sicurezza?.
L?idea di distribuire il Codice della strada agli studenti italiani nasce anche dall?analisi dei dati di una recente ricerca ?Ragazzi senza tutela?, svolta per conto della Fondazione Cesar su un campione di 12 mila giovani tra i 14 e i 18 anni. Solo il 26 per cento dei ragazzi intervistati ritiene di conoscere il Codice della strada, mentre il 70 per cento ha dichiarato di avere ?scarsa dimestichezza con le norme del codice?.
È anche vero che 240 articoli con altre 320 norme di attuazione, la maggior parte disattesi, revisioni continue e organi di controllo insufficienti possono fare esclamare che un Codice della strada di questo tipo non serve a nessuno: troppe leggi nessuna legge dicevano gli antichi. Sulle strade ogni anno continuano a morire oltre 6 mila persone. Nel 1996 sono state oltre 62 mila le persone ferite in incidenti che hanno coinvolto i ciclomotori e 1.178 i morti. Si tratta di un?emergenza causata anche dalla scarsa conoscenza se non dell?ignoranza da parte di tantissimi giovani delle più elementari norme della sicurezza stradale.
Non bisogna del resto dimenticare anche il fatto che dall?introduzione del casco obbligatorio per i motociclisti minorenni (1987) i morti per trauma cranico sono diminuiti del 25 per cento. Le statistiche parlano chiaro: la mortalità tra quanti indossano il casco e di 0,8 eventi ogni 100 incidenti, il numero sale a 2,4 tra quelli che non lo indossano. Ma al di là dei motociclisti diventa indispensabile far conoscere a tutti, dai conducenti d?auto ai ciclisti e agli stessi pedoni le regole della strada. Questa conoscenza diventa ancor più necessaria se si pensa ai giovani, non solo perché saranno i cittadini di domani, gli automobilisti che si muoveranno sulle nostre strade, ma anche perché se è vero che la trasgressione è una delle caratteristiche dell?età giovanile, allo stesso tempo la conoscenza delle norme più elementari e delle possibili, tragiche conseguenze dell?infrangerle diventa un imperativo categorico.
Questa distribuzione simbolica di 10 mila Codici della strada serve non solo a sensibilizzare gli studenti, ma anche a far suonare un campanello d?allarme alle orecchie di chi è chiamato a far rispettare le norme. Non si deve dimenticare infatti che a fronte di un?imponente massa di regole, manca spesso chi sia in grado effettivamente di effettuare i controlli. Se si sensibilizzano i giovani sull?importanza di non modificare e potenziare la cilindrata dei ?cinquantini? dove è il personale tecnico che farà decollare i controlli?
Un esempio banale: le cinture di sicurezza sono indossate, statisticamente, dal 25-30 per cento degli automobilisti del Nord Italia e solo dal 5 del Sud e nessuno indossa quelle posteriori, pure esse obbligatorie.
Ma chi controlla? Alla Polizia stradale manca il 17 per cento dell?organico, con punte in alcuni reparti operativi del 30, ma sono carenti anche i mezzi tecnici, come gli etilometri.

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