Welfare
Cascina Gatti: la comunità dove la disabilità non frena il talento
Il modello di presa in carico del Centro milanese. «Nei nostri centri diurni per l’analisi dei bisogni consideriamo la globalità della persona, tenendo conto del grado di disabilità, ma anche delle caratteristiche personali, degli interessi e delle motivazioni», dice Francesca Uggeri, responsabile dei Cdd lombardi per Società Dolce, che a Sesto gestisce per il Comune il centro “Magnolia”, il “Mimosa” e appunto la Comunità socio sanitaria “Cascina Gatti”
Leonardo ha 19 anni, la sindrome di Down e un grave ritardo mentale. Dopo la morte dei genitori, da tre anni la sua casa è la Comunità socio sanitaria (Css) “Cascina Gatti” di Sesto San Giovanni, un servizio residenziale di piccole dimensioni alle porte di Milano, integrato nel contesto urbano e organizzato per riprodurre la convivenza familiare.
A Leo piace la musica, l’ascolta dal cellulare, ma è pigro e tende ad isolarsi. Per aiutarlo ad aprirsi e a riempire il tempo di cose buone, ogni giorno frequenta il centro diurno disabili (Cdd) “Mimosa”. Non solo uno spazio educativo e di attività per il tempo libero, ma un luogo di crescita e di sviluppo delle competenze e delle capacità personali, un ponte verso l’integrazione nel tessuto sociale e il benessere personale.
Il centro diurno non è più, come un tempo, uno spazio chiuso dove fare le stesse cose tutti insieme, ma un luogo aperto al territorio, con attività personalizzate sulle abilità e le preferenze di ognuno. Leonardo ha scelto il baskin, un laboratorio e ha iniziato un’esperienza teatrale per persone con disabilità diretta da Giacomo Poretti (quello di Aldo, Giovanni e Giacomo), che lo aiuta ad entrare in relazione con i propri compagni e la realtà che lo circonda.
«Nei nostri centri diurni per l’analisi dei bisogni consideriamo la globalità della persona, tenendo conto del grado di disabilità, ma anche delle caratteristiche personali, degli interessi e delle motivazioni», dice Francesca Uggeri, responsabile dei Cdd lombardi per Società Dolce, che a Sesto gestisce per il Comune il centro “Magnolia”, il “Mimosa” e la Comunità socio sanitaria “Cascina Gatti”, 69 posti in totale, «Cerchiamo di facilitare la libera espressione di sé in un contesto umano positivo e propositivo, dove scegliere in libertà chi essere, cosa fare e, perché no, anche cosa diventare».
Gli interventi educativi si basano sull’autodeterminazione e la dignità della persona, per favorire l’inclusione sociale e la crescita personale. C’è chi va al lavoro, chi frequenta corsi di formazione, chi laboratori e attività per il tempo libero, ma anche riabilitazione, piscina, terapie con animali, logopedia e molto altro ancora.
Una bacheca nella sala comune della comunità indica di mettere una croce sull’attività preferita per il fine settimana: uscite al mercato, al centro commerciale, al bar per l’aperitivo, shopping, eventi, gite, pranzi con amici, visite dai parenti. Così s’impara anche che la convivenza è un equilibrio, dove oggi decide uno, domani un altro. E di fronte alla pizza con gli amici questo sabato sera, Leo si adegua, ma avvisa: «Va bene, ma sabato prossimo tocca a me decidere».
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.