Welfare

Casale Monferrato, una città contro l’amianto

La cittadina piemontese, domani e domenica ospiterà un convegno e una gara di handbike promossi da ANMIL. Un appuntamento che si rinnova per la terza volta per non abbassare la guardia sul problema amianto. Solo nel 2012 sono state denunciate 2.290 patologie amianto correlate.

di Redazione

Casale Monferrato è  diventata simbolo della lotta all'amianto perchè è stata sede di uno degli stabilimenti Eternit che produceva lastre di amianto per l'edilizia. Quello dell'amianto è ancora una questione aperta. Gli studi di ANMIL dicono che a livello nazionale, sul piano degli effetti sulla salute dei lavoratori, il bilancio dei malati è destinato ancora ed inevitabilmente a crescere. Nel 2012 (ultimo anno disponibile – fonte INAIL) sono state denunciate, ai fini del riconoscimento e dell’eventuale indennizzo, 2.290 patologie correlate all’amianto, pari al 5% delle circa 46.000 malattie professionali segnalate complessivamente nell’anno.

Dalle stesse statistiche INAIL emerge chiaramente che quello delle patologie da asbesto è un fenomeno in crescita tendenziale:  il dato 2012 fa registrare infatti un aumento di oltre il  20% nell’ultimo quinquennio (erano circa 1.900 nel 2007) e di ben il 50% nell’ultimo decennio (erano 1.500 circa nel 2002).

Si tratta, peraltro, di un andamento ampiamente atteso in considerazione dei lunghi periodi di latenza che, come già detto, caratterizzano questa tipologia di malattie che possono  manifestarsi e conclamarsi anche dopo decenni dall’esposizione all’agente patogeno e all’incubazione. Ma il peggio purtroppo deve ancora venire: sulla base di stime elaborate dai tecnici INAIL e da altri esperti in materia,  il picco di manifestazione della malattia è previsto tra il 2025 e il 2030.

I settori di attività produttiva in cui si registrano le quote più significative di malattie asbesto-correlate sono generalmente quelli dell’industria pesante (Metallurgia, Siderurgia, Fabbricazione mezzi di trasporto); quote di una certa consistenza si registrano anche nel settore delle Costruzioni e nei Trasporti (in particolare quelli ferroviari).

In Piemonte, naturalmente, le cifre del fenomeno risultano di dimensioni più ridotte ma non per questo meno drammatiche. Delle 173 patologie da asbesto denunciate in regione nel 2012, infatti,  49 hanno avuto gravi conseguenze di menomazione permanente e ben 62 hanno comportato la morte del lavoratore:   in Piemonte, dunque, si registra il 15% di tutte le morti da asbesto che si verificano nel Paese. La patologia di gran lunga più grave ma allo stesso tempo più diffusa tra le malattie da asbesto, è il pericolosissimo Mesotelioma pleurico che rappresenta il 55% dei casi denunciati, il 60% di quelli indennizzati per menomazione permanente e ben il 70% di quelli mortali. La provincia in cui si registra il maggior numero di decessi è Torino con 37 morti nel 2012 per patologie asbesto-correlate, pari al 60% del totale regionale; segue la provincia di Alessandria con 10 morti, Cuneo, Novara e Verbania con 4 morti ciascuna ed, infine, Vercelli con 3 morti. Per la stragrande maggioranza si tratta di lavoratori di genere maschile (92%) e di età superiore ai 50 anni (oltre il 95%).
 

 


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