Politica

Cartellino rosso al Consiglio europeo

La Campagna Onu per il Millennio delusa dal Summit UE: “occorre un impegno maggiore per la lotta contro la povertà”

di Joshua Massarenti

Non è bastato lo sforzo dei capi di Stato e di governo europei di mettere per la prima volta la tematica sviluppo nell’agenda di un Vertice Ue. La delusione espressa dalla Campagna del Millennio delle Nazioni Unite riguardo le conclusioni raggiunte dal Consiglio europeo sugli Obiettivi del Millennio (MDGs) è stata proporzionale all’attesa: altissima.

La cronaca ci ricorda che ieri i leader Ue hanno interinato la decisione presa il 14 giugno scorso in Lussemburgo dai ministri degli Affari Esteri europei di adottare il Piano d’azione presentato dalla Commissione europea sugli Obiettivi del Millennio. L’adozione del Piano d’Azione consente all’Europa di presentarsi in modo unito al Summit mondiale sugli MDGs che si terrà in settembre al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite.

Ma per la Campagna del Millennio, l’Europa rischia di fare una figuraccia: “il Consiglio ha fatto un passo indietro rispetto alle proposte avanzate nei mesi scorsi dalla Commissione e dal Parlamento europei”. Le conclusioni a cui è giunto il Consiglio Europeo, infatti, “non propongono un piano di azione abbastanza ambizioso ed efficace e non sostengono misure per garantire l’aumento della quantità dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo fino allo 0,7% del Prodotto Interno Lordo (PIL)”.

Preoccupano anche “le strategie per migliorare l’efficacia degli Aiuti e per riformare il commercio dell’Unione Europea oltre alle Politiche Agricole in modo che siano coerenti con gli Obiettivi di Sviluppo. In particolare la decisione presa dal Consiglio indebolisce la posizione della Commissione Europea che chiedeva misure vincolanti e un meccanismo esterno di revisione per assicurare il raggiungimento dello 0,7 per cento del PIL da parte di tutti gli stati membri”.

Insomma un disastro per il Consiglio, che pure ha riaffermato con forza “di voler raggiungere da qui al 2015 gli obiettivi fissati in materia di aiuto allo sviluppo”, dando la sua disponibilità a “riesaminare questa questione ogni anno sulla basa di un rapporto del Consiglio”.

Un impegno che non ha convinto Eveline Herfkens, fondatrice della Campagna del Millennio delle Nazioni Unite: “auspicavamo dai Paesi donatori dell’UE l’annuncio di singoli piani di azione a livello nazionale, una tabella di marcia a favore del mantenimento dei propri impegni sull’Aiuto allo Sviluppo e una proposta di azione per regolare una più efficace divisione del lavoro”.

“Il Summit ONU di settembre sarà un’occasione fondamentale per assicurarsi che gli Obiettivi vengano raggiunti nonostante la crisi finanziaria ed economica attuale che attanaglia il mondo e si accanisce sui più poveri” conclude il comunicato stampa della Campagna del Millennio. “Ulteriori sforzi sono necessari per aumentare gli aiuti, renderli più trasparenti e assicurare che meccanismi di finanziamento innovativi e fondi per combattere i cambiamenti climatici  e siano addizionali alle risorse già stanziate per gli impegni verso l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo già esistenti, migliorare l’efficacia agli aiuti e assicurare che il commercio e le politiche agricole”.

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