Formazione

Carta Equa: la spesa solidale

Dopo i primi sei mesi, un bilancio dell'iniziativa portata avanti da Caritas Ambrosiana, Coop Lombardia e Banca Etica

di Antonietta Nembri

Sono quasi un migliaio le persone che negli ultimi sei mesi hanno utilizzato Carta Equa per pagare la spesa nei super e ipermercati Coop Lombardia. Ottocento le richieste di utilizzo da parte di chi può essere definito il benefattore (700 le carte emesse) e un centinaio quelle attivate a favore dei beneficiati.
E il bello è che alla cassa del supermercato non si vede la differenza tra donatore e chi utilizza la carta caricata per aiutarlo a superare con dignità u periodo di difficoltà.

Dopo sei mesi, Caritas Ambrosiana, Coop Lombardia e Banca Popolare Etica hanno voluto presentare un primo bilancio di questa esperienza che ha permesso a un centinaio di famiglie in difficoltà di Milano e hinterland di avere un prezioso strumento di sostegno.

Sei mesi che hanno permesso di raccogliere 9mila euro direttamente con le donazioni fatte attraverso la Carta al conto Convivia (il 70 per cento con un contributo dell?1%, il 15 per cento del 2, ma ci sono anche carte con contributi al 5 e al 10 per cento). I contributi raccolti con la carta sono stati poi raddoppiati dal contributo che Coop versa a ogni utilizzo di Carta Equa. Inoltre, ci sono stati i contributi versati dai promotori l?iniziativa e da chi non potendo sottoscrivere la Carta ha voluto comunque fare una donazione e così a fine giugno sul conto Convivia c?erano 54mila euro da utilizzare per finanziare le carte dei beneficati. Le carte per i beneficiati, viene caricata con un contributo medio di 150 euro mensili, con punte di 300. La durata del progetto è di tre mesi flessibili, fino a sei. La valutazione dei casi viene fatta da una commissione che si riunisce ogni settimana e che esamina le proposte dei 50 centri di ascolto Caritas presenti sul territorio.

E attraverso le circa cento famiglie in difficoltà che hanno utilizzato la Carta Equa, scelti attraverso i centri di ascolto della Caritas che hanno anche predisposto dei progetti su misura per costruire percorsi di inclusione sociale, si è potuto tracciare un identikit di chi si trova in difficoltà.
E si tratta per il 67 per cento di famiglie italiane, oltre 350 persone di cui la metà bambini. Tra gli immigrati ci sono soprattutto di nordafricani e latinoamericani cn regolare permesso di soggiorno e la famiglia in Italia o in fase di ricongiungimento. Nel 65% dei casi il titolare della richiesta è una donna tra i 30 e i 50 anni con una separazione alle spalle. Il 30% delle famiglie con minori è monogenitoriale e con un impiego part-time. Come Brabara (il nome è di fantasia), ha 42 anni, madre di due bambini e separata che contribuisce solo saltuariamente al loro mantenimento. E? cuoca part-time per 600 euro al mese, l?affitto di un bilocale fuori Milano le costa 450, ha un contributo mensile di 300 euro dai servizi sociali, a giugno le hanno staccato il telefono, mentre le altre utenze le ha pagate con l?aiuto della parrocchia.
Continuando nell?analisi dei casi si vede come il 40% delle famiglie è composto da tre o quattro persone, una ogni tre ha più di cinque componenti. Un capofamiglia su tre è disoccupato e tendenzialmente sono giovani famiglie monoreddito con figli piccoli.
Il 17 % dei beneficiari vive solo: si tratta per lo più di anziani che hanno solo una pensione minima di anzianità. Come due coniugi che vivono in una casa di ringhiera di Milano con un affitto che costa loro 700 euro al mese, insieme ne percepiscono 900 di pensione, il figlio ultratrentenne ha lavori saltuari e problemi con l?alcool deve essere aiutato da loro.

Un?esperienza positiva, hanno commentato tutti gli attori di Carta Equa, da Silvano Ambrosetti, presidente di Coop Lombardia, a Fabio Silva, vicepresidente di Banca Etica, a don Virginio Colmegna, direttore di Caritas Ambrosiana. ?Banca Etica nasce con un?attenzione ai chi sta ai margini e questo tipo di esperienza?, ha spiegato Fabio Silva, ?fa riflettere su cosa significhi il denaro. Chi beneficia di Carta Equa non riceve direttamente il denaro, ma è protagonista di un gesto di grande dignità, perché una carta di credito è un po? uno status symbol e la sua non ha nessuna differenza grafica?. Da parte sua Don Colmegna ha ricordato come questa azione sia di solidarietà e non un?elemosina e con Ambrosetti ha sottolineato come l?orizzonte, dopo una sperimentazione che ha visto protagonista per lo più Milano e hinterland, sia più largo ?siamo in contatto anche con Brescia e Cremona?, ha ricordato don Colmegna..

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