Economia

Carovita: Federconsumo, prendere esempio dal modello cooperativo

Per il presidente dell’associazione che aderisce a Confcooperative bisogna contenere l’aumento dei prezzi per ridare fiducia ai consumatori

di Francesco Agresti

?Il calo nelle vendite al dettaglio registrato dall’Istat era facilmente prevedibile ed e’frutto di un aumento generalizzato dei prezzi che, paradossalmente, ha interessato meno proprio i generi alimentari per i quali, comunque, i cittadini spendono meno del 20% delle loro uscite?. Commenta così Pierluigi Angeli, presidente di Federconsumo di Confcooperative, i dati resi noti dall?Istituto nazionale di statistica

?Se da un lato?, prosegue Angeli, ?e’ vero che i consumatori hanno meno disponibilita’ di spesa, dall’altro e’ altrettanto incontestabile che – come documentato dallo stesso Istat – sono cresciuti anche del 10% le tariffe di beni essenziali di cui e’ difficile ridurre il consumo”.

?Occorre dunque?, propone il presidente di Federconsumo, ?dare vita a una strategia complessiva di contenimento dei prezzi nei diversi settori dell’economia e ricreare un clima di fiducia che contrasti il timore del cittadino di dover fronteggiare aumenti generalizzati e che lo
porta ad accantonare risorse e spendere meno. Non e’ un caso, infatti, che grazie al clima di fiducia nel rapporto tra negoziante e consumatore, le cooperative fra consumatori e la piccola distribuzione registrino flessioni dei consumi meno preoccupanti di quelle rilevate dall’Istat su scala nazionale.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.