Sostenibilità
Caro scalfari, vuoi salvare la campagna? sostieni alemanno
La voce di Alce nero
L? aria era buona, la vita no. È questo il titolo del Vetro soffiato, la rubrica di Eugenio Scalfari, sull?ultimo numero di gennaio de L?Espresso, in cui parla del confronto dei tempi della cultura contadina paragonati ai nostri.
Ma il giudizio di Scalfari è alquanto contraddittorio perché come può essere buona la vita oggi con non soltanto l?aria pessima, ma anche l?acqua e i cibi e soprattutto il senso? E perché continuare ad appioppare alla cultura contadina tutti i mali del mondo, miseria, fame, fatica? Perché, nelle città era solo felicità, riposo, ricchezza e baccanali? E le fabbriche dell?Ottocento? E le periferie delle metropoli? Scalfari premette nella sua pagina che è in tutto d?accordo con questo grande scrittore mingherlino che si chiama Guido Ceronetti e le sue denunce da cinquant?anni sulla manomissione della natura. «Da un certo momento in poi, l?uomo non è stato più il padrone dei suoi strumenti, ma il servo della tecnologia che aveva creato», scrive Scalfari. Se la realtà è questa, noi cosa facciamo per contrastarla? Abbiamo il coraggio, solo per fare un esempio, di sostenere un ministro che tiene duro contro la libera circolazione delle sementi e dei cibi ogm, anche se è di Alleanza nazionale? Gino Girolomoni
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