Politica

Caro Renzi, più che dimetterti sciogli il partito

Le responsabilità del segretario sono grandi. Ma le responsabilità del suo partito sono enormi, al punto che c'è da chiedersi: è ancora un partito o è un ectoplasma elettorale che è meglio sciogliere, prima che faccia danni?

di Marco Dotti

Mentre si attende per la decisione di Matteo Renzi – si dimetterà da segretario? – resta un problema di fondo. Un problema che prescinde dalla decisione di Renzi sul suo ruolo da segretario: il PD è ancora un partito? O è un cartello elettorale oramai ingestibile?

Fino a che non si scioglieranno le riserve sui nomi degli eletti, la risposta è appesa a un filo. Da quei nomi, si capirà quanti democratici sono stati eletti e quante, invece, le figure esterne inserite nelle liste.

Il segretario Renzi lo sa e sa che da questa roulette dipende la sua presa sul partito o su ciò che ne rimane. Andarsene prima può essere una mossa di responsabilità. Ma evitatare di consegnare al Paese un ectoplasma incontrollabile, malleabile a ogni refolo di vento, può essere un gesto eroico.

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