Welfare

Caro Prodi, ti conviene

«Voglio sgravi fiscali, più aiuti alle coppie con figli e il riconoscimento del lavoro sociale delle donne». La signora più temuta dai palazzi della politica dà i voti all’esecutivo e ...

di Giampaolo Cerri

È la donna più temuta dai palazzi della politica nostrana. Anche prima dell?udienza papale del 27 giugno, per governo e opposizione, Ulivo e Polo, Luisa Santolini rappresentava un problema serio. Nessuno infatti, sulle politiche familiari, ha la coscienza a posto e lei, a capo del Forum delle associazioni che si occupano di famiglia, è pronta, prontissima, a farlo notare. Trentuno gruppi e circa 1.500.000 iscritti non si possono d?altra parte prendere sotto gamba. Non è un caso che l?uomo più importante della maggioranza ulivista, Massimo D?Alema, l?abbia incontrata pochi giorni fa e che una figura di spicco dello stesso partito, Cesare Salvi, si accinga a farlo a breve, mentre una quarantina di parlamentari, di tutti gli schieramenti si riuniscono regolarmente con il Forum ad un tavolo sulla famiglia. Iniziativa quest?ultima che ricorda ai maggiorenti del Polo, Casini e La Loggia: «Dopo il discorso del Papa », spiega, «hanno proposto un Tavolo sulle politiche familiari. Vorrei segnalare che il Tavolo c?è già…». Segretario, perchè marcate così stretto la politica? Noi difendiamo la famiglia dal punto di vista culturale, prima che politico e sociale. Ci sono diritti naturali, ontologici dell?uomo e riconosciuti dalla nostra Costituzione: la Repubblica, si dice in sostanza all?art. 31, interviene con tutte le provvidenze economiche per mettere le famiglie nella condizione di svolgere i loro compiti. Sussidiarietà anche in questo caso Certo. Non lo Stato che si ritira, lasciando la famiglia a fare quello che vuole, ad organizzarsi come vuole. Nè, d?altra parte, lo Stato che si sostituisce alla famiglia nei compiti che le sono propri, vale a dire educazione e servizi alla persona. Eppure, sembra che la famiglia sia confinata nel privato. Poi a crescere i figli ci pensa lo Stato, come pure al welfare, ai servizi Infatti, bisogna arrivare alla welfare society, cioè ad un sistema dove protagonista è la società civile e quindi, in primis, la famiglia che si organizza, che eroga servizi, che cerca risposte. Lo Stato riconosca questo ruolo e lo sostenga . Secondo alcuni, però, si deve parlare di famiglie. Ci sarebbero nuovi modelli… Questo è il nodo culturale: non potendo attaccare direttamente l?idea di famiglia, se ne svuota il contenuto e si inventano tutti i tipi di famiglia immaginabili! Nossignori, la famiglia è quella dell?articolo 29, le altre – unioni gay o di fatto che siano – non lo sono. Per carità, tutte realtà legittime, però non hanno gli stessi diritti, perchè non si assumono gli stessi doveri. Comunque, si parla sempre più spesso di politiche di sostegno alla famiglia Attenzione, si parla di sostegno alle famiglie numerose. Questa è una deriva assistenziale. Il Forum chiede una cosa diversa: il riconoscimento dei carichi familiari: aiutare le famiglie secondo i carichi che portano. Dunque equità, non assistenza. È un problema di giustizia sociale: a parità di reddito, un nucleo con figli non può essere trattato come uno senza. Perchè una famiglia con figli svolge un ruolo sociale, a favore di tutta la collettività. Ma allora le famiglie numerose? Benvengano le politiche di lotta alla povertà. Ma tali rimangono. Le politiche familiari sono un?altra cosa: toccano la famiglia in quanto tale. Per questo, come dice il Papa, in Italia ?sono deboli e aleatorie?. Colpa del governo? Il Papa non ha certo attaccato il governo, ha detto quale è la situazione. Resta il fatto che questo esecutivo non può pensare di fare politiche familiari occupandosi una volta d?infanzia, un?altra di handicap, un?altra ancora di casalinghe. Né con il catalogo delle buone intenzioni, come lo sono i disegni che non diventano mai legge. Segnali positivi, tuttavia, ce ne sono stati: nell?eurotassa un piccolo riconoscimento per i nuclei che avevano figli; nella Finanziaria maggiori sgravi fiscali per i figli a carico. Misure ancora troppo deboli: manca il coraggio di investire sulla famiglia in maniera seria. Lo avete detto anche a D?Alema? Certo, e ci ha ascoltato con attenzione. Il segretario dei Ds ci ha detto di ritenere le richieste di natura fiscale davvero importanti e di voler contribuire a una Finanziaria in cui ci sia una precisa scelta nei confronti della famiglia. Cosa avete chiesto? Che vengano introdotti sgravi fiscali almeno pari a quelli oggi riconosciuti per il coniuge a carico. Perché oggi i figli ?valgono? meno degli adulti. E poi che le scale di equivalenza siano definite, una volta per tutte, magari con il nostro aiuto. Non è possibile che la Bindi si inventi una scala di equivalenza, la Turco un?altra, Visco un?altra ancora. Facciamone una, scientificamente fondata, e adottiamo quella. Insomma un incontro positivo… Difficile che una riunione di due ore non lo sia. D?Alema non ha fatto promesse, sia chiaro. Ma, per esempio, si è detto completamente d?accordo anche sul fatto che la riforma del welfare preveda la presenza della famiglia come società intermedia fra l?individuo e lo Stato, così come sul riconoscimento dell?associazionismo familiare. Ma sui temi più caldi cosa vi ha risposto? Che un confronto è necessario. È un?apertura importante: sappiamo bene che una parte della sinistra non è assolutamente d?accordo. Lo abbiamo visto in questi giorni. La nostra non è una battaglia ideologica o confessionale. Galli della Loggia, Baldassarre, Amato, tutti personaggi non certo cattolici, condividono le nostre posizioni. Siamo convinti che le famiglie possano rispondere a svariati bisogni della società, realizzare asili condominiali, scuole, microrealtà in grado di risolvere problemi assai sentiti. E facendo risparmiare anche lo Stato. I valori sono un problema? Almeno facciamo il ragionamento della convenienza! Governo prendi nota Oltre al riconoscimento dei carichi fiscali, il Forum è impegnato su altri sei fronti. Vediamoli:

  1. Scuola: no alle riforme a spezzoni. E poi la parità, che è di là da venire.
  2. Procreatica: sì alla fecondazione all?interno della coppia sposata, no invece alle famiglie di fatto. No anche alla sperimentazione sull?embrione e alla crioconservazione.
  3. Aborto: non si chiede l?abrogazione della legge 194, ma l?applicazione dell?articolo 1 della Costituzione che riconosce il valore sociale della maternità. Più consultori e riconoscimento di quelli gestiti dai volontari.
  4. Statuto dell?embrione: il Forum ha presentato una proposta di legge firmata da 250.0OO cittadini.
  5. Lavoro: più flessibilità in rapporto alle esigenze temporanee della famiglia (maternità, figli piccoli), garantendo il rientro nei processi produttivi. Oggi il part-time di fatto non esiste.
  6. Lavoro familiare: riconoscimento del lavoro svolto da 8 milioni di casalinghe.
Per informazioni: Forum associazioni familiari, viale F. Baldelli, 41, Roma. Tel: 06/5403466,fax: 06/5403467 Ma l?Ulivo si difende in sette mosse Se il Forum chiede a Prodi più coraggio, c?è anche chi difende il governo per le sue politiche sulla famiglia. E lo fa dal di dentro della maggioranza. Sono i Cristiano sociali, guidati dall?onorevole Mimmo Lucà, che ricorda in sette punti tutto quanto il governo di centro-sinistra abbia fatto, soprattutto se confrontato con i governi che l?hanno preceduto Innanzitutto le nuove detrazioni fiscali per i figli a carico, che in tre anni ammontano a un totale di 3.190 miliardi. Poi gli assegni familiari. Se nel 1994, durante il governo Ciampi, gli assegni erano stati aumentati di sole 20 mila lire mensili per ogni figlio escluso il primo, e se il governo Dini non aveva saputo fare molto meglio, nel 1997 il governo Prodi ha aumentato tutti gli assegni del 16 per cento, aumentando anche il numero dei beneficiari. In totale, perciò, l?incremento degli stanziamenti a favore degli assegni dal 1994 a oggi è stato di 4.425 miliardi. Problema casa: facilitazioni per l?acquisto o la locazione della prima casa per le giovani coppie (legge all?esame della Camera) e regolamentazione dei canoni d?affitto (sempre all?esame della Camera). Per quel che riguarda l?infanzia e l?adolescenza, i Cristiano sociali difendono il governo Prodi, artefice della legge 285/97, il Piano d?azione per l?infanzia e l?adolescenza che prevede uno stanziamento di 636 miliardi in tre anni. Ancora: i provvedimenti per la compatibilità tra lavoro e famiglia. Si tratta di alcuni disegni di legge a sostegno di congedi parentali, permessi per assistere i familiari, part-time, lavoro a casa, banca delle ore, e altre misure che prevedono un finanziamento di oltre mille miliardi fino al Duemila. E infine il provvedimento per garantire una copertura antinfortuni alle casalinghe.


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