Formazione

Caro Pancalli, queste Paralimpiadi sono una svolta

Francobollo/ Luca Pancalli è oggi il presidente del Comitato Paralimpico che fa da padrone di casa, a Torino.

di Franco Bomprezzi

Caro Luca Pancalli, non so se quando ci siamo conosciuti, più di vent?anni fa, disputando una strepitosa partita di tennistavolo (da me persa), avresti immaginato di essere oggi il presidente del Comitato Paralimpico che fa da padrone di casa, a Torino, per oltre 1.300 persone tra atleti, tecnici e accompagnatori, in occasione delle Paralimpiadi invernali, l?evento in assoluto più importante mai realizzato in Italia nel campo dello sport per disabili. Ogni tanto la memoria aiuta a collocare gli eventi nella giusta dimensione, a valutare quanta strada si è fatta, sempre in salita, a volte con qualche curva di troppo, e alcune inversioni di marcia non desiderate. Eppure in questi giorni chi sarà a Torino o al Sestriere vivrà da vicino un?emozione grande, perché so quanto sia difficile, complesso, faticoso, organizzare gare ad alto livello, con il mondo che ti guarda, e noi italiani che spesso temiamo di non essere all?altezza, per cultura, per mezzi economici, per barriere di ogni tipo. Osservo da lontano il clima della vigilia, e registro un atteggiamento serio attorno allo sport paralimpico. Come tutti avrei voluto che le gare si svolgessero negli stessi giorni delle Olimpiadi ?normali?, perché le televisioni, il pubblico, i giornali, avrebbero sicuramente dedicato più attenzione a un mondo fatto di gesti tecnici importanti, di prestazioni spesso eccezionali, tenendo conto delle caratteristiche fisiche degli atleti. è ancora una battaglia da vincere, ma intanto è chiaro che tu e i tantissimi che ci hanno creduto stanno dimostrando che anche l?Italia può diventare un luogo accessibile e adeguato alle esigenze di atleti e di persone con disabilità. Gli impianti resteranno anche dopo i Giochi. E questo conta assai più delle medaglie. In bocca al lupo, caro Luca. E che crepi.


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