Non profit
Caro ministro, il rinvio fa 90
Flick aveva promesso: a metà aprile tutto sarà sistemato. Invece il decreto legge di modifica della 309 non arriverà prima del 15 maggio.
di Redazione
Ancora uno slittamento per la riforma dell?articolo 90. La commissione interministeriale deputata allo studio del disegno di legge, presieduta dal giudice La Greca, ha consegnato la sua relazione conclusiva al ministro Flick. Ora, però, la proposta di riforma della legge 309 sulle tossicodipendenze dovrà essere approvata dai ministri della sanità, interni e della solidarietà. I tempi tecnici, fanno sapere all?ufficio stampa del ministero di Grazia e Giustizia, si porteranno via ancora un mese; un mese di tempo perché il ddl arrivi sul tavolo del Consiglio dei ministri e finalmente venga discussa l?attesa riforma. Speriamo che questa volta la scadenza sia rispettata.
A chiederlo, oltre a noi, sono ora anche alcuni noti rappresentanti politici, che si sono espressi nei giorni scorsi proprio a favore di una vera riforma delle norme sui residui di pena per gli ex tossicodipendenti. Ecco cosa ha scritto, ad esempio, la senatrice di Rifondazione comunista Ersilia Salvato in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Scalfaro, prendendo spunto dal caso di Antonio Grossi, che anche ?Vita? ha seguito: «è una difficile vicenda umana e giudiziaria, analoga a quella che circa un anno fa ebbe a protagonista una giovane donna romana, Cinzia Merlonghi, e che ebbe la soluzione grazie alla Sua decisione di concederle la grazia». Ma Ersilia Salvato non è stata la sola a mobilitarsi per cercare di ottenere nuove norme in questo campo.
L?onorevole Mauro Paissan, dei Verdi, ha rivolto un?interrogazione parlamentare al ministro Flick, in cui ha sottolineato che «sono 17 mila in Italia le persone detenute tossicodipendenti o comunque in carcere per reati connessi con la loro condizione di tossicodipendenti; nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di piccoli reati ripetuti più volte, che, sommati, fanno lievitare a parecchi anni di carcere la pena.
Questa situazione, più volte denunciata», ha proseguito Paissan, «evidenzia l?urgenza di una soluzione che consideri la validità di un recupero comunitario come alternativa per quelle detenzioni che arrivano dopo dieci anni di reinserimento, perché i tempi di chi è costretto a tornare in carcere dopo aver cambiato totalmente stile di vita sono diversi da quelli della burocrazia».
Il fronte dei sostenitori della riforma, dunque, si allarga. E proprio nella settimana in cui la Corte Costituzionale ha sancito la non-punibilità per i tossicodipendenti abituali, suscitando subito accese polemiche, si moltiplicano anche le iniziative a favore di Antonio Grossi, l?ex tossicodipendente di Fondi, in provincia di Latina, che si trova detenuto a Rebibbia per scontare un residuo di pena di sei anni e sei mesi. La raccolta di firme per chiedere la grazia per Antonio, ma insieme anche una revisione dell?articolo 90 della 309, è arrivate a quota 2000, mentre il consiglio comunale di Latina ha approvato all?unanimità un ordine del giorno a favore di Antonio Grossi.
La campagna, dunque, si arricchisce di voci e protagonisti. Perché non si riponga più nella sola grazia del presidente della Repubblica la speranza dei detenuti per pene residue.
La campagna
Promotori: Settimanale “Vita”, comunità Maccacaro (Bn), Circoo Arci di Fondi (Lt)
Obiettivo: Riformare l’articolo 90 della legge 309/90 sulle pene residue per ex tossici
Hanno aderito: Cinzia Merlonghi, Maurizio Costanzo; raccolte più di 2000 firme
Come aderire: Inviare fax al Ministro della giustizia Flick al numero 06/68897778
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