Non profit

Caro lettore /1

La Rai e le colpe dei partiti. Tutti

di Riccardo Bonacina

La mancata nomina del Presidente della Rai ha ormai raggiunto livelli da barzelletta tutta italiana che viene raccontata nei salotti della comunicazione mondiale. A un incontro promosso dal Coordinamento con imprenditori italoamericani per favorire la conoscenza dei piccoli comuni italiani ed eventuali iniziative economiche nel campo del turismo di qualità, a margine di una riflessione sulla comunicazione come strumento di promozione locale nel mondo globale, il portavoce del Coordinamento nazionale dei piccoli comuni italiani, Virgilio Caivano, ha posto l?accento sulla vicende Rai e sulla necessità di avere un servizio pubblico di qualità e soprattutto attento alle risorse vere, ai nuovi talenti che con competenza e passione tentano di far veicolare una Italia non letta e non scritta, per lungo tempo tenuta nascosta dal solito circuito della comunicazione. Un intervento che vi voglio riportare usando i miei appunti. «Vogliamo una Rai nuova», ha detto Virgilio Caivano, «non siamo interessati ai Leone, Pionati, ai Vespa, ai Marzullo, e neppure ai Biagi e Santoro. Quella è la Rai della clientela politica, della comunicazione intollerante e di parte. Noi vogliamo gente nuova, fresca, capace di ascoltare la voce che viene dal basso di una rinnovata passione civile e sociale. Il fatto che nei circuiti mondiali della comunicazione passiamo per la solita ?italietta? ci offende e ci umilia perché ancora una volta la nostra classe politica non ha capito la portata reale del cambiamento epocale che abbiamo davanti a noi. La presentazione a Cannes dei palinsesti Rai è stato un vero inno al passato, alla memoria. Del resto non poteva essere diversamente visto che a governare segmenti importanti della Rai come Rai Cinema, Rai Fiction, ci sono persone che non hanno mai realizzato una sola opera importante e sono lì con il solo merito di un cognome importante o di una tessera di partito. Chiediamo con forza ai cittadini di riappropriarsi del diritto di avere programmi di qualità e soprattutto di avere dirigenti che hanno ruoli di responsabilità per meriti acquisiti sul campo e non nei salotti o in qualche decrepita segreteria di partito». Marco Perrotta Carissimo Marco, complimenti per la qualità della tua cronaca e complimenti a Caivano per la qualità dell?intervento e delle richieste. Finalmente un appello forte e sensato alla Rai, finalmente una visione di ciò che la Rai deve essere. Ma è mai possibile che il nuovo (si fa per dire) cda della Rai sia fatto dai responsabili comunicazione dei partiti?! Mamma mia, ragazzi sveglia, altro che Biagi e Santoro, e speriamo che anche il non profit si dia una mossa.


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