Leggi

Caro governo non svendere i nostri corpi

Una campagna propone: protestiamo contro i ribassi nei risarcimenti

di Redazione

«L a mia vita vale più di un?auto; almeno una villetta. In caso di incidente automobilistico, ogni punto percentuale di invalidità permanente mi sottrae un punto di vita e di qualità della vita, e tu non hai diritto, caro Governo, di valutarmi così poco, e io mi ricorderò del tuo agire in ogni elezione in cui tu e i tuoi alleati vi presenterete».
Comincia così una campagna, originata da un lettore e diffusasi rapidamente in rete, dopo l?articolo pubblicato sul numero 15 di ?Vita? in cui si denunciava la decisione del Governo di tagliare del 60% i risarcimenti per danno biologico in seguito a incidente stradale. Il promotore è Marco (il cognome non è specificato), il cui indirizzo e-mail è: markdeb@tin.it. Con questo messaggio, inviato anche a molti altri organi di informazione (tra cui Il Corriere della Sera, Repubblica, Il Messaggero, Il Giornale, La Stampa e altri), si sollecita chiunque legga a partecipare a una protesta via fax ed e-mail prevista per il 12 maggio, cioè 5 giorni prima che il decreto legislativo varato il 17 marzo venga convertito in legge. Il messaggio contiene un?ulteriore osservazione utile a completare il quadro: oltre ai ribassi già denunciati da ?Vita?, se un soggetto riportasse il 12% di invalidità in due o più incidenti senza mai superare il 6% per singolo evento, pur avendo lo stesso danno complessivo si vedrà risarcire la metà della somma di un unico sinistro.

Per unirsi alla mobilitazione via fax e e-mail indetta per il 12 maggio, scrivere a: Presidenza del Consiglio, e-mail mailto:urpdie@palazzochigi, fax 06.6791131, al Parlamento, fax 06.6711294, a Walter Veltroni w.veltroni@democraticidisinistra.it, a Massimo D?Alema fax 06.6711294.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.