Economia

Caro Governo, il peso dei provvedimenti anti virus non cada su lavoratori e imprese

«Stimiamo al momento 20.000 lavoratori interessati nella nostra rete. Serve nel più breve tempo possibile la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori delle cooperative sociali». L'intervento del presidente di Federsolidarietà/Confcooperative

di Stefano Granata

Mi preme enfatizzare, proprio in questo momento nel quale il Paese sembra paralizzarsi di fronte alla diffusione del Coronavirus, il lavoro di trincea delle cooperative sociali che stanno continuando a garantire i servizi essenziali alle famiglie. Le nostre 6.000 aderenti ed i 250.000 operatori occupati sono diffuse in tutto il territorio nazionale ed in modo rilevante nel Centro Nord, anche in quei luoghi focolai del virus.


Assistono in condizioni difficili le persone anziane nei centri diurni e nelle residenze sanitarie protette, le persone con disabilità anche presso le famiglie, o i minori (si pensi alle strutture primarie, o ai centri diurni). Va fatto, quindi, un plauso a tutta la rete degli operatori. Poiché le nostre strutture vivono quotidianamente il sostegno alle persone ed alle loro famiglie, in tutti luoghi italiani, e certamente tale sostegno non può essere delegato allo smartworking. Siamo una parte di quel paese che, pur tra mille difficoltà, sta garantendo la tenuta dei servizi essenziali per le persone, affinché le stesse famiglie non siano, a cascata, bloccate nella loro vita quotidiana.

Quest’impegno ha un valore economico, ed ancor di più un valore sociale per tutti i cittadini italiani; valori che vanno riconosciuti.

Va altrettanto convintamente posta la questione del sostegno a tutti quei servizi che si sono potuti interrompere nei luoghi focolaio del Coronavirus ed in altri che si stanno individuando. In primo luogo i servizi 0-3, e poi tutti gli altri servizi che territorialmente sono bloccati. Se tali servizi sono stati interrotti da disposizioni nazionali o regionali, conseguentemente bisogna che gli stessi che hanno emanato tali disposizioni adottino nel più breve tempo possibile, la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori delle cooperative sociali.

Stimiamo al momento 20.000 lavoratori interessati. Non accettiamo, dobbiamo dirlo chiaramente, che gli oneri delle disposizioni ricadano sui lavoratori e sulle imprese. Senso di responsabilità vuole che ci sia coerenza tra disposizioni a tutela dei cittadini e disposizioni a tutela di lavoratori ed imprese.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.