Politica

Caro Governo, batti un colpo

«Salvate le banche, ora pensiamo ai più bisognosi». L'appello di Savino Pezzotta, membro del neonato intergruppo parlamentare, in occasione della Giornata mondiale

di Benedetta Verrini

«Segnare l’interesse dei parlamentari e dell’agenda politica al problema della lotta alla povertà. E mettere in luce la gravità dei tagli alla cooperazione internazionale emersi nella Finanziaria». Sono i cardini ispiratori dell’intergruppo parlamentare sulle politiche di aiuto allo sviluppo e di lotta alla povertà, illustrati da Savino Pezzotta, che insieme a una quarantina di altri colleghi di Camera e Senato ha partecipato il 15 ottobre alla prima riunione presso la commissione Esteri di Montecitorio.


Mai come oggi, in occasione della Giornata mondiale contro la povertà, il quadro nazionale e internazionale appare di particolare gravità.
«I nuovi dati Caritas mostrano che il problema non riguarda solo il panorama internazionale», prosegue Pezzotta, «Ma è drammaticamente vicino». Elaborando dati Istat, il rapporto annuale Caritas-Zancan ha messo in luce che gli italiani coinvolti nel fenomeno povertà sono circa 15 milioni.
Il 13% degli italiani è povero, vive con meno di 500-600 euro al mese. Sono povere le famiglie con anziani (in particolare se non autosufficienti) ed è povero pure un terzo delle famiglie con tre o più figli. Il 48,9% di queste vive al Sud. Avere più figli aumenta, nel Belpaese, il rischio di povertà. A tutto ciò si aggiunge il fatto che in Italia le misure contro l’indigenza sono le meno efficaci d’Europa. Se in alcuni Paesi (ad esempio Svezia, Danimarca, Olanda, Germania e Irlanda) l’impatto della spesa per la protezione sociale riesce infatti a ridurre del 50% il rischio povertà, da noi si raggiunge un magro 4%.


«La mia preoccupazione è che l’impatto della crisi finanziaria internazionale possa produrre due differenti derive, una di politica internazionale e l’altra più sociologica», spiega Pezzotta. «La prima è che gli Stati trovino sempre più pretesti per ridurre o azzerare i finanziamenti di aiuto allo sviluppo. Ricordo che la Fao ha recentemente lanciato l’allarme perché sono almeno 923 milioni le persone nel mondo in situazione di fame, soprattutto in Africa e Asia, aumentate di 75 milioni rispetto all’anno scorso».
La seconda deriva riguarda la mentalità delle persone. «Immersi nella crisi, nella preoccupazione relativa all’occupazione, alla quarta settimana, all’incertezza per il futuro», prosegue Pezzotta, «i cittadini occidentali si ripiegheranno sempre più su loro stessi e sarà sempre più difficile sensibilizzare e creare un’opinione pubblica su questi temi».


Sia sul fronte internazionale che su quello nazionale, la preoccupazione sulla povertà deve tornare nell’agenda politica. «Il governo ha fatto un intervento che era necessario per salvare le banche», riflette il parlamentare Udc. «Adesso però chiediamo che a questo si aggiunga un piano di contrasto alla povertà. Questo è un obiettivo immediato, non rimandabile. Purtroppo però non ho ancora visto un’iniziativa di questo tipo nel programma di governo».

GLI APPUNTAMENTI

La Rappresentanza in Italia della Commissione europea ha organizzato insieme all’Ufficio delle Nazioni Unite per la Campagna del Millennio, presso l’Università di Roma Tre, una conferenza alla quale interverrà anche la Senatrice e Premio Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini.
Da seguire anche l’agenda di mobilitazione Stand Up! legata alla Campagna del Millennio (in Italia sono 20 le associazioni che hanno aderito: Acli, Action Aid International, Amref Italia, Agesci, Arci, Associazione Ilaria Alpi, Associazione Ong Italiane, Caritas Italiana, Cgil, Cisl, Oxfam International – Ucodep, Save the Children Italia, Tavola della pace, Terre des Hommes Italia, Volontari nel mondo Focsiv, Unicef, WWF Italia).


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