Politica

Caro Formigoni, i nostri consigli

Celeste, ma chi te lo fa fare? Da Vita, 10 fulminanti consigli al Governatore uscente per mollare la politica ingrata e cominciare a spassarsela un po'. Anche senza Daccò. Da numero di Vita in edicola, la rubrica satirica di Maurizio Crippa

di Redazione

1. Finirla lì e partire per l’Africa.
2. Andare a dirigere un grande museo d’arte contemporanea, rinunciando al compenso.
3. Dare vita a una fondazione di convegnistica per pensionati della politica, battezzandola LombardiEuropei.
4. Scrivere un libro di memorie, o forse meglio di dimenticanze.
5. Organizzare un’asta benefica di giacche gialle e arancione, camicie a fiori, magliette di Topolino e con il ricavato finanziare la costruzione di mezza dozzina di scuole in Pakistan.
6. Partire in pellegrinaggio sulla via Francigena e con il noto passo ginnico raggiungere a piedi Gerusalemme per portare un grande messaggio di pace in Medio Oriente.
7. Battere il record di tweet per cittadino/elettore spediti in un’ora.
8. Sfidare Maroni a scopa e ramazza sul Pratone di Pontida.
9. Regalare un abbonamento a un corso di taglio e cucito a Nicole Minetti. 10. Farsi una vera, lunga vacanza (finalmente).

Questo è solo un elenco provvisorio e parziale delle cose belle, buone e pure divertenti che il Celeste governatore della Lombardia Roberto Formigoni potrebbe fare, con sua e generale utilità, adesso che dopo un numero esagerato di anni trascorsi al trentesimo piano di un grattacielo di Milano è stato costretto a scendere, con un atterraggio piuttosto ruvido. L’elenco può essere emendato ed ampliato. Ogni suggerimento sarà benvenuto (mandare un tweet #Celestevacanza).

L’elenco vuole essere scherzoso, ma non sarcastico. Vuole essere un contributo per affrontare, senza la mania di dare sentenze morali, un problema politico, ma anche umano: la fine della carriera di Roberto Formigoni. Umano, non nel senso del caso umano, ma nel senso che scendere finalmente dal trentesimo piano, mollare una buona volta il potere come professione, può essere la chance per recuperare quel che di positivamente umano può esserci (esserci stato) in una lunga storia politica, cioè umana.  

Non è di nessun interesse, almeno in questa sede, guardare al passato, chiedersi quanti torti abbia e se abbia invece qualche ragione nel volere continuare a recitare, da vecchio leone spelacchiato, nel circo Barnum dell’italica politica.
L’interessante è invece questo: perché mai un uomo intelligente e fotogenico, che ha fatto un bel pezzo di storia, che è arrivato a 65 anni in buona forma e ricco di energia, dovrebbe accanirsi (e senza troppa possibilità di farcela) per continuare a fare il politico nel modo in cui l’ha fatto finora e in un quadro generale che sta cadendo a pezzi come una vecchia crosta? Quando potrebbe invece gettare, assieme alle giacche e alle camicie a fiori, tutto quanto. Smettere quella carriera e quella vitaccia. Partire davvero per l’Africa, come Veltroni non ha avuto le palle di fare. Formigoni ha esperienza internazionale, conoscenze, rapporti. Perché non si fa venire in mente qualcosa di utile da fare nella cooperazione internazionale (no Oil for food), lontano dagli affari? Perché non si dedica davvero agli esteri, la sua vera antica passione? Più Chiesa che soffre e meno Expo 2015? Potrebbe essere la strada per recuperare l’energia, qualche ideale, o meglio le ragioni per cui tutto era iniziato. Tanti anni fa. Sarebbe anche un modo per ridare un po’ dell’onore perduto a quella storia personale, ma non solo, che, di riffa o di raffa, è uscita parecchio ammaccata da anni di potere e di gestione del potere.

Non è un autodafé quel che gli si chiede (lo lasciamo volentieri ai professionisti del “sua culpa”, come cantava il poeta). Non un cammino penitenziale in sandali e sacco. Ma ….

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