Giuliano Pisapia è uno gentile. Uno che, se gli lasci un messaggio in segreteria, richiama e si scusa: «Avevo un?udienza». Si figuri, onorevole. Pisapia, prima che politico, è un signore. Poi è avvocato. Difende la famiglia Giuliani come Carlo De Benedetti nei processi Sme, Sir e Mondadori. Infine, è deputato, indipendente, del Prc. In Parlamento si occupa, naturalmente, di giustizia. E movimenti.
Vita: Rifondazione-no global, allora…
Giuliano Pisapia: Rifondazione, fin da quando questo movimento ha cominciato a svilupparsi, cioè prima di Genova, ha fatto una scelta chiara: stare dentro il movimento, in maniera positiva e costruttiva, comprendendo che molte persone, specialmente giovani, fino a ieri lontani o disillusi dalla politica, in questo modo tornavano a farla. Ma il movimento raccoglie e aggrega aree e sensibilità politiche diverse, ricchezze che non vanno in alcun modo perse, da quelle dei centri sociali a quelle del volontariato cattolico, passando per chi viene da una pratica politica come quella comunista. L?importante, ora, è salvaguardare l?evoluzione di un movimento che ha saputo aggregare al di là di ogni aspettativa e continuare a fare una strada assieme, comune, nel rispetto delle identità di tutti. Anche l?Ulivo dovrebbe capirlo, ascoltare di più il movimento, le sue ragioni, e condividerne molte.
Vita: Nessuna tentazione egemonica…
Pisapia: Non vedo volontà egemoniche, come non vedo subalternità da parte del movimento. Ma credo che Rifondazione sbaglierebbe a non cercare un dialogo non solo con quella parte del movimento che non vota per il Prc, ma per l?Ulivo, come buona parte delle Acli o di Lilliput, ma anche verso chi non vota o vota addirittura per altri schieramenti, anche per il Polo, intendo dire. Riguardo l?Ulivo, a differenza di Bertinotti, credo che sia necessario guardare con grande attenzione ai processi di scomposizione e ricomposizione che si stanno mettendo in moto, nel centrosinistra. Progetti di unità, non esclusivamente basati sulla necessità di sconfiggere le destre, sono necessari.
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