Politiche sociali

Caro energia, online gli elenchi degli enti di Terzo settore che riceveranno i contributi del ministero

Il provvedimento mette in campo 175 milioni di euro da destinare a Ets, Odv, Aps organizzazioni non lucrative di utilità sociale ed enti religiosi riconosciuti, che svolgono attività di assistenza per disabili e anziani con prestazioni sociosanitarie o socioassistenziali in regime residenziale o semiresidenziale

di Redazione

Sono disponibili online gli elenchi dei primi contributi concessi anche agli enti di Terzo settore – Ets per il caro energia dello scorso anno, dovuto al conflitto in Ucraina. Nello specifico, lo scorso 8 novembre sono stati concessi i contributi con il decreto del Dipartimento per le politiche in favore delle persone con disabilità della presidenza del Consiglio dei ministri, destinati agli Ets iscritti al Registro unico nazionale del Terzo settore – Runts, alle organizzazioni di volontariato – Odv e alle associazioni di promozione sociale – Aps coinvolte nel processo di trasmigrazione al Runts, nonché alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale iscritte alla relativa anagrafe e agli enti religiosi civilmente riconosciuti. Tutte queste realtà devono svolgere attività di assistenza per disabili e anziani.

La misura ha messo a disposizione contributi a fondo perduto per fronteggiare l’aumento dei costi di energia elettrica e gas naturale registrati nel terzo trimestre del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021. L’incentivo di 175 milioni di euro è gestito da Invitalia Spa.

Di fatto si tratta di due filoni distinti, il primo dei quali a sua volta si divide in tre parti: in una (clicca qui) compaiono gli Ets erogano prestazioni sociosanitarie o socioassistenziali in regime residenziale o semiresidenziale per persone con disabilità (la quota del fondo è pari a 120 milioni di euro); nella seconda (clicca qui) figurano invece gli enti ammessi al contributo e che erogano prestazioni sociosanitarie o socioassistenziali in regime residenziale o semiresidenziale per persone anziane (in questo caso la quota del fondo ammonta a 50 milioni di euro; vi sono infine le Istituzioni pubbliche di assistenza – Ipab ammesse al contributo (clicca qui) in relazione alla quota fondo pari a 5 milioni di euro: erogano prestazioni sociosanitarie o socioassistenziali in regime residenziale o semiresidenziale per persone anziane.

Sono in corso le verifiche (in merito al rispetto dell’importo massimo degli aiuti ricevuti dai soggetti beneficiari a titolo “de minimis” (clicca qui), ai sensi del regolamento Ue 1407/2013.

Gli altri enti del Terzo settore che possono accedere al beneficio devono inoltrare la domanda attraverso l’apposita piattaforma entro le ore 12 del prossimo 12 dicembre. Entro l’11 febbraio 2024 il ministero del Lavoro e delle politiche sociali adotterà il provvedimento di individuazione degli enti ammessi, sulla base dell’elenco stilato da Invitalia, secondo un ordine decrescente a partire dalla maggiore percentuale di incremento dei costi subito dall’ente, e dando priorità – a parità di percentuale – al maggiore importo del costo sostenuto.

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