Non profit

Caro Costanzo aiuti sì, elemosine no

Un missionario comboniano critica la puntata dedicata alla campagna "Salvamondo per il Congo".

di Riccardo Bonacina

caro direttore, scrivo questa mia riflessione con una grande rabbia dentro. Martedì 9 marzo, dopo le 23, facendo un giro per i canali televisivi, mi sono imbattuto nel Maurizio Costanzo Show: in mezzo al teatro dove si svolge la trasmissione passavano delle persone con dei cesti e il conduttore invitava il pubblico a metterci dei soldi e lo faceva con frasi che mi hanno veramente disgustato. Tra tutte: “Hai messo 50 euro? Bravo, hai salvato 1 bambino e mezzo!”. Dopo un po? ho capito che si trattava di bambini congolesi e la cosa allora mi ha disgustato ancora di più visto che il Congo è il Paese che mi ha accolto dal 1998 al 2002 come missionario Comboniano. Sento poi che questa sceneggiata fa parte di una campagna, nobilissima, Salvamondo per il Congo: una raccolta di fondi per un Paese che in quasi 6 anni di guerra (senza contare i più di 30 di dittatura e la cosiddetta guerra di liberazione tra il 95 e il 96) ha avuto più di 3 milioni di morti. Un Paese che effettivamente se la sta vedendo brutta e che ha bisogno di molte cose, tranne, però, di queste sceneggiate. La cosa va avanti alcuni minuti: “Se volete baciare l?attore (che stava passando col cestino) dovete dare 100 euro”, “Il signore ha messo 20 euro” e la telecamera pronta ad inquadrare… I conti finali dicono 1.600 euro “Bravi”, risponde il conduttore, “quasi 50 bambini salvati”. Ma non si ferma lì: ben inquadrato dalle telecamere, pur cercando di nascondersi – per non farsi vedere – ma non troppo, tira fuori un portafogli, firma quel che sembra un assegno e “Toh, altri 400 euro così facciamo cifra tonda”. E via l?applauso del pubblico. Qualcuno forse penserà, “ma i soldi servono”. è vero, ma prima dei soldi le persone hanno bisogno del rispetto della loro dignità e ieri sera c?era tutto: il nostro razzismo, il nostro paternalismo, l?ipocrisia di chi pensa di fare la sua buona azione quotidiana e non si accorge che proprio le sue azioni quotidiane rendono schiavi milioni di uomini, donne, giovani e bambini in Congo come altrove.
p. Manuel Ceola – Missionari Comboniani, Pesaro

Carissimo padre Manuel, non ho visto la puntata del Maurizio Costanzo show dedicata alla campagna Salvamondo. Ma, come dire, lei ha tutta l?esperienza e l?autorità per criticare l?atteggiamento che denuncia in questa lettera. Una lettera di cui, ne siamo certi, terrà conto anche Maurizio Costanzo. Anche se dobbiamo riconoscergli, una certa disponibilità. E il valore di un momento tv che oltre a raccogliere fondi ha saputo accendere i riflettori su quel Paese martoriato.

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