Politica
Caro Cofferati, si può fare di più
Caro lettore / Quando si governa una città è particolarmente difficile cercare di coniugare i temi della sicurezza con quelli della solidarietà umana e della compassione
Su Cofferati sono esacerbata, ha ragione Revelli. Non tanto perché sto con quelli di Rifondazione. Li conosco, sono dei rompiscatole, che renderebbero difficile la situazione a qualunque giunta. Io molte loro rivendicazioni nemmeno le capisco. Abbiamo il teatro comunale in centro, nella via Zamboni, zona universitaria molto popolata, nel portico del teatro sono accampati a sede fissa i punk bestia con materassi pieni di pulci e cani, c?è più droga lì che in tutta l?Emilia. Gli abitanti del posto sono furenti, hanno fatto più manifestazioni di quanti capelli hanno in capo. Non ne possono più di siringhe, sporcizia, escrementi e scene disgustose. C?è una effettiva pericolosità nella zona. Ma possibile che per risolvere questa situazione si debbano mettere due vigilesse? Questa è materia per l?antidroga, altro che polizia comunale! Vitali propose qualche lampadina in più! Guazzaloca parlò del fantomatico poliziotto di quartiere che non si è mai visto. Cofferati ha ordinato che non si bevessero alcoolici per strada dopo le 22 ed è successo il finimondo, a Rifondazione sembrava gli avessero ucciso la madre. Poi si è opposto al passaggio per il centro della street parade antiproibizionista (100mila persone in stato di eccitazione da sostanze varie), che si è fatta nei viali, ma è stato un altro putiferio. Sinceramente preferirei che Rifondazione si occupasse di cose più serie. Ma il problema delle ruspe che sono andate nel lungo Reno a gettare per aria le cose di quei poveretti è difficile da digerire e poi questa stupidaggine dei lavavetri… possibile che Cofferati non abbia dei modi meno eclatanti di stare sulle prime pagine nazionali con ignominia? Io credo questo: la legalità senza compassione non è giustizia. Sono delusa e amareggiata quanto più non potrei. Io credo che i poveri e deboli siano il primo problema che uno Stato stato debba affrontare, e credo che attaccare i deboli prima di aiutarli sia da vili.
Cofferati doveva fare di più. Non si aumenta il dolore col dolore. Io chiedo: era questa la soluzione? Con tutto il cuore io dico: No!!
Cosa posso dire? Il problema della miseria è enorme. Ma non sarà con l?apartheid e difendendo la nostra proprietà privata, i nostri dorati diritti e il principio della legalità con le ruspe che guariremo il mondo. No, questo Cofferati non mi piace.
Viviana, email
Cara Viviana, è verissimo che siamo di fronte a problemi difficili e seri. Quando si governa una città è particolarmente difficile cercare di coniugare i temi della sicurezza con quelli della solidarietà umana e della compassione. È difficile trovare punti di equilibrio tra la massa di egoismi e la nudità dei senza potere. Ma è vero anche che da Cofferati era giusto aspettarsi di più.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.