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Carneficina a Parigi

La memoria torna a Charlie Hebdo. Diversi attentati simultanei hanno colpito un caffé, un ristornate, una sala da concerti e l'esterno dello Stade de France dove si giocava un'amichevole. In continuo aumento il numero dei morti (si parla di circa 200 vittime). L'IS rivendica l'operazione

di Lorenzo Maria Alvaro

L'allarme era alto in Francia in questi giorni. I servizi transalpini si aspettavano tentativi di attentati. Quando è arrivata la notizia nella prima serata di oggi il pensiero è andato subito a Charlie Hebdo.

Parigi in questo momento infatti è sotto scacco di almeno 4 attentati simultanei. Sebbene per le autorità francesi si tratti di un'unica operazione sincronizzata non si sa ancora chi siano gli attentatori.

Il primo attentato: alla sala da concerti Bataclan dove era in corso un concerto degli Eagles Of Death Metal, una band americana. Sarebbero tenuti in ostaggio 100 persone, anche se il teatro avrebbe 1500 persone di pubblico. Sembra che gli attentatori abbiano sparato per oltre 10 minuti. La polizia intorno alle 00.30 ha fatto irruzione lasciando poche speranze sulla sorte degli ostaggi.

Il secondo e il terzo attentato: in un caffé e un ristornate colpiti. In entrambi questi casi si sono sentiti spari di kalashnikov al grido di “Allah è grande”.

L'ultimo attentato: è stato all'esterno dello Stade de France, durante la partita amichevole Francia – Germania. Tre esplosioni sono state sentite dagli spettatori, tra cui anche Francois Hollande. I morti presso la struttura sportiva sarebbero 30. Due delle esplosioni sono stati kamikaze una un ordigno.

Non si può non pensare ai recenti interventi russi in Siria e il freschissimo annuncio americano dell'uccisione di Jihadi John, il boia londinese dell'Is. C'è una rivendicazione dello Stato Islamico che spiega come si tratti di una risposta agli aerei francesi che bombardano la Siria: «As you kill – you're being killed”, se tu uccidi sarai ucciso.

È intervenuto Barack Obama, che ha parlato di «attentato all'umanità».

A stretto giro di posta anche il presidente della Repubblica francese, Francoise Hollande, è intervenuto pubblicamente spiegando che «non sappiamo chi sono questi criminali e da dove vengono. Abbiamo predisposto tutto perché non ci siano altri attentati contro la cittadinanza. La Francia sta chiudendo le frontiere, c'è da avere paura».

Impressionante il senso di insicurezza trasmesso dall'apparizione televisiva del presidente. Voci interne parlano di timori dell'arrivo di avvenimenti ancora più gravi.

Non si può non chiedersi come sia possibile che i servizi francesi non siano risuciti ad intercettare nuovamente l'organizzazione di un così enorme attentato nella capitale.


Anche Matteo Renzi è intervenuto, con un post sulla sua pagina Facebook, scrivendo: «Insieme ai nostri fratelli francesi, contro l'atroce attacco a Parigi e all'Europa».

La città è bloccata e sotto scacco. I tifosi sono mantenuti all'interno dell'impianto e le autorità stanno comunicando ai cittadini di rimanere in casa perché gli attentatori sono ancora liberi e pericolosi.

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Dall'interno del Bataclan un sopravvissuto posta sulla sua pagina Facebook chiedendo l'intervento della polizia: «Io sono ancora al Bataclan. 1° piano. Ferito grave! Date al più presto l'assalto. Ci sono dei sopravvissuti all'interno. Stanno ammazzando tutti. Uno per uno. 1° piano in fretta!!!!». Dopo il blitz della polizia sono stati trovate circa 100 persone uccise.

I parigini, con una lezione di coraggio al proprio presidente, hanno lanciato l'iniziativa #PorteOuvert perchè la solidarietà non ha paura

Su Twitter, sotto l'hashtag #Paris hanno cominciato a girare foto e video della situazione

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