Food
Carne coltivata, Lav chiede la procedura d’infrazione per l’Italia
Continuano le polemiche sulla legge voluta dal ministro Lollobrigida. La Commissione europea ha interrotto la procedura Tris perché la norma è già in vigore e chiede spiegazioni all’Italia della manovra. La Lega anti vivisezione spera che la commissione blocchi il testo
di Redazione
La procedura Tris sulla Legge 172/2023, ossia la legge voluta dal ministro Lollobrigida su carne coltivata e meat-sounding, è stata aperta lo stesso giorno in cui il provvedimento è stato firmato dal Presidente Matterella, tuttavia – ricostruisce una nota di Lav – alla Commissione europea è stato inviato il testo ancora in formato di draft (bozza), la quale, accortasi della manovra, ha inevitabilmente chiuso in anticipo la procedura Tris, poiché essa può intervenire solo sui Disegni di Legge e chiede ora spiegazioni all’Italia.
Lav chiede la procedura d’infrazione
Lav si è mobilitata per richiedere che l’Europa apra una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia poiché è ora, su testo di Legge in vigore, che la Commissione può e deve agire.
«Il ministro Lollobrigida si fa vanto dell’interruzione della Tris, come se significasse che la sua Legge è approvata, ma la realtà» insiste Lav «è che l’Europa si è accorta dell’iter “peculiare” seguito dall’Italia e un’azione in merito sarà inevitabile».
Il provvedimento che vieta carne coltivata e meat-sounding non è infatti conforme al diritto europeo e i limiti che introduce violano i diritti garantiti proprio dal diritto comunitario, sia per i cittadini consumatori sia per le imprese, con potenziali danni gravosi al Mercato Unico.
Inoltre, il principio cardine di tutta la Legge – il principio di precauzione – non può essere esteso alle “tutela del patrimonio agroalimentare”, cosa che rende il divieto, per sua natura, infondato, oltre che ideologico.
Dimenticata la sostenibilità
La normativa – continua la nota -, in aggiunta, è stata approvata con il pretesto della tutela anche della salute umana, ma a riguardo avrebbe dovuto essere preso in considerazione il tema della sostenibilità, la quale ha anch’essa un inevitabile impatto su ambiente e persone, in particolare, se si tiene conto che la produzione agroalimentare ha un peso cruciale nella prospettiva One Health ed è al centro della normativa europea in materia di Food law anche in vista degli Obiettivi 2030.
Come anche il fatto che «la Legge e relativa analisi d’impatto, è del tutto priva di qualunque riferimento e/o dato circa il benessere degli animali, espressamente tutelato dal diritto europeo», conclude la nota.
In apertura photo by Alexandra Golovac on Unsplash
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