Sostenibilità
Carlo Petrini: «Il libero mercato? Un pollaio pieno di volpi»
Si chiude venerdì 5 giugno alla Fabbrica del Vapore a Milano il forum internazionale della società civile e dei movimenti contadini. In chiusura sarà presentato un documento programmatico. Oggi il fondatore di Slow Food International ha incontrato Elizabeth Mpofu di La Via Campesina
Penultimo giorno di Expo dei Popoli alla Fabbrica del Vapore. Oggi è stato il giorno di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food International che, al forum internazionale della società civile e dei movimenti contadini ha usato una metafora ardita per descrivere il libero mercato: un pollaio in cui le volpe sono libere di scorazzare. «Viviamo un paradosso per cui il cibo buono e pulito non è un diritto per tutti ma solo per i ricchi. Questo perché quello che viene chiamato libero mercato in realtà non lo è affatto, si può paragonare a un pollaio in cui le volpi sono lasciate libere di entrare a fare strage», ha detto Petrini che ha continuato: « Le volpi le conosciamo molto bene: fanno grandi affari sulle spalle degli umili, di contadini, pescatori e allevatori di piccola scala. Realtà locali sotto schiaffo del libero mercato, quando invece dovrebbero essere tutelate non solo perché nutrono la maggior parte delle persone ma anche perché preservano la biodiversità».
In questa seconda giornata di Expo dei Popoli, che ha chiamato a raccolta oltre 180 delegati di movimenti contadini provenienti da più di 50 Paesi, Carlo Petrini ha incontrato Elizabeth Mpofu, contadina dello Zimbabwe e coordinatrice generale del movimento contadino La Via Campesina, in un dibattito intitolato “Proteggere la biodiversità e garantire l'accesso alle risorse genetiche da parte dei contadini e dei popoli”.
«I contadini sono i migliori ricercatori dei nostri tempi la sfida che dobbiamo vincere è quella di tornare ad essere padroni di decidere cosa e come produrre, senza permettere ad altri di farlo per noi» ha sottolineato Mpofu. «Questa è la sovranità alimentare: difendere le sementi indigene, i saperi e le pratiche agricole, così come hanno sempre fatto i nostri antenati».
Expo dei Popoli si concluderà domani, venerdì 5 giugno. Tra gli interventi più attesi, quello di Ibrahima Coulibaly, leader contadino del Mali, in programma alle 14.30. Coulibaly, fondatore del Coordinamento nazionale delle Organizzazioni Contadine del Mali (Cnop),porterà la propria testimonianza sulla costituzione del nuovo diritto agrario in Mali e il riconoscimento del diritto alla sovranità alimentare.
A chiusura del forum sarà presentato un documento finale, condiviso dalle 50 ong e associazioni della società civile italiana insieme alle 14 reti e movimenti contadini di scala mondiale che hanno preso parte a Expo dei Popoli. «Un manifesto programmatico frutto del lavoro di questi giorni, che illustrerà le 10 grandi battaglie in atto per riuscire a nutrire il pianeta in modo sostenibile, nel rispetto dei diritti umani, della biodiversità e dei limiti del pianeta», annuncia Giosuè De Salvo, portavoce del Comitato per l'Expo dei Popoli. «Battaglie che necessitano della massima condivisione da parte dei cittadini e dei governi internazionali».
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