Economia
Carlo Messina: «Attenzione al sociale, alla cultura e all’ambiente per crescere di più e meglio»
Ad un anno di distanza dalla presentazione del Piano di impresa 2018-2021 che ha messo al centro progetti rivolti alla crescita sociale, culturale e civile delle comunità in cui opera. “Prima dei risultati economici abbiamo scelto di comunicare cosa abbiamo fatto per la comunità. E così faremo ogni anno”, ha sottolineato questa mattina il Ceo della Banca Carlo Messina
Ad un anno di distanza dalla presentazione del Piano di impresa 2018-2021 che ha messo al centro progetti rivolti alla crescita sociale, culturale e civile delle comunità in cui opera: la valorizzazione del patrimonio artistico italiano, l’essere punto di riferimento del Terzo settore, il fornire forme di sostegno alle persone in difficoltà, gli investimenti nelle nuove forme di sviluppo circolare, i vertici di Banca Intesa San Paolo, presenti il presidente emerito Giovanni Bazoli, il presidente Gian Maria Gros-Pietro, Giuseppe Guzzetti oltre al Ceo Carlo Messina, hanno deciso di presentare i risultati raggiunti rispetto agli impegni presi un anno fa. “Prima dei risultati economici abbiamo scelto di comunicare cosa abbiamo fatto per la comunità. E così faremo ogni anno”, ha sottolineato questa mattina Messina, perché: “I grandi investitori ti scelgono non solo per gli utili che riesci a produrre, ma anche per la sostenibilità che si riesce a creare e per quanto riesci a restituire alla società”.
Una convinzione corroborata dagli interventi degli ospiti internazionali, Rob Kapito, presidente di BlackRock, la più grande società di investimento nel mondo ed anche azionista al 5% della Banca, Andrew Morlet, Ceo della Ellen MacArthur Foundation, che ogni anno offre circa 225 milioni di dollari annui in sovvenzioni e investimenti relativi al programma “Economia Circolare”, famoso il suo programma “Borse di genio”, e infine Mona Mourshed, presidente di Generation specializzazta in formazione al lavoro.
Rob Kapito, presidente di BlackRock ne è convintissimo, del resto come rivelato da Gros-Pietro: “Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una lettera di BlackRock che ci chiede di perseguire obiettivi di sostenibilità di lungo termine”. Nel suo intervento Rob Kapito ha sottolineato come una indagine sui loro 230 clienti istituzionali che movimento 7mila miliardi di attivi investibili, la sostenibilità sociale e ambientale è diventato valore fondamentale: “Questa è una dinamica destinata ad accellerare, si tratta di una domanda crescente e per questo dobbiamo evolvere il modo con cui valutiamo le aziende e selezioniamo i nostri portafogli di investimento. Orami è chiaro a tutti, economisti compresi che l’attività economica deve andare a beneficio di tutti gli stake holders e non solo degli azionisti non perché siamo buoni ma perché questo fa crescere l’azienda, permettendogli di attrarre i migliori talenti e spingendola all’innovazione. Per i suoi risultati in questa direzione Banca Intesa San Paolo è diventata un modello di riferimento internazionale”.
In effetti la Banca Italiana non solo è stata confermata per il terzo anno consecutivo l’unica banca italiana tra le 100 società quotate più sostenibili al mondo nella classifica stilata da Corporate Knights piazzandosi all’80° posto, ma è stata inserita nella “Climate Change A List 2018” del Carbon Disclosure Project (CDP) per l’impegno nella lotta al cambiamento climatico e per la sua strategia in favore dell’ambiente e nel Gender Equality Index (GEI) 2019, indice trasversale a tutti i settori di business lanciato da Bloomberg nel 2018 che valuta l’impegno e le azioni in materia di parità di genere delle principali società quotate a livello globale.
Ne è orgoglioso Carlo Messina che ricorda il puntiglio con cui il Gruppo bancario persegue i criteri ESG (environmental, social and governance) ovvero ambientale, sociale e di governance volti a valutare l’impegno da parte delle società sul fronte ambientale, quello sociale (rispetto dei diritti umani e civili) e su quello di governance (ad esempio sul rispetto della libertà razziale, etnica, religiosa, sessuale nell’esercizio dell’impresa).
“Per Intesa Sanpaolo essere riferimento per le comunità dove opera in chiave di crescita solidale è elemento fondativo dalla nascita, cinquecento anni fa, delle fondazioni caritative origine del nostro Gruppo. Oggi confermiamo la centralità dei nostri progetti lanciando nuove iniziative volte ai giovani, alla loro educazione, alla loro formazione.Creare le condizioni per generare nuova occupazione è la priorità per il rilancio del nostro Paese” ha commentato Carlo Messina, CEO e Consigliere Delegato Intesa Sanpaolo.
In un Paese che non investe in formazione, dove il fenomeno dei giovani che non studiano e non lavorano è sempre più drammatico, specie in un contesto socio-economico come quello attuale, dove la formazione delle persone e delle nuove generazioni diventa sempre più strategica per impieghi che richiedono specializzazioni e competenze tecniche, Intesa Sanpaolo vuole lasciare un segno profondo nella società civile favorendo l’occupazione giovanile nel Paese e ovviando allo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. Per questo motivo il Gruppo ha avviato una collaborazione conGeneration, l’iniziativa globale non profit creata da McKinsey & Company nel 2015 con l’obiettivo di contribuire a ridurre il fenomeno della disoccupazione giovanile.
Il progetto sarà uno dei primi realizzati da Intesa Sanpaolo per sostenere la formazione giovanile ed è finalizzato a formare circa 5 mila giovani nei prossimi 3 anni e ad accompagnarli nel mondo del lavoro con un approccio pragmatico, che mette in relazione la domanda di competenze, le professionalità richieste dalle imprese e le aree geografiche che presentano un elevato numero di disoccupati.
Altro tema affrontato nel corso dell’incontro è quello dell’ampliamento dell’accesso al credito, che Intesa Sanpaolo ha sviluppato nel proprio modello di business grazie all’esperienza di Banca Prossima per il mondo non profit. Il Fund for Impact, il fondo di impatto che destina 250 milioni di euro (lo 0,50% del patrimonio netto), nasce per garantire l’erogazione di prestiti per 1,25 miliardi di euro alle categorie con minore accesso al credito: studenti universitari, ricercatori, nuova imprenditoria ovvero startup e imprenditrici donne.
Proprio gli studenti universitari sono i destinatari della prima iniziativa in Italia del programma Impact di Intesa Sanpaolo. Dal 25 febbraio 2019 si avvia il prestito “per Merito”, un finanziamento accessibile e senza garanzie rivolto a oltre 1,6 milioni di studenti universitari in Italia che lo potranno richiedere sul sitowww.intesasanpaolo.com: fino a 5.000 euro l’anno per cinque anni per coprire spese di studio, mobilità, residenza e periodi formativi all’estero.
Gli altri importanti ambiti in cui è impegnata la Banca, che sono stati affrontati dai vertici aziendali e dagli ospiti della giornata, sono stati il contrasto alla povertà e alle emergenze sociali, dovute alla crescita delle disuguaglianze e delle aree di povertà, grazie agli accordi di collaborazione con enti e associazioni per la definizione di progetti di solidarietà sociale; la cultura, settore dove il Gruppo contribuisce alla promozione, valorizzazione e tutela del patrimonio artistico con il Progetto Cultura, contenitore strategico delle attività culturali della Banca, e con il sostegno a numerose iniziative in tutta Italia; il Mezzogiorno, per porre al centro dell’attenzione lo sviluppo sociale e la crescita economica del Sud come tema fondamentale per l’intero Paese con il supporto concreto alla nascita di nuove realtà produttive; la Circular Economy e la sostenibilità, per le quali l’impegno concreto del Gruppo nasce dalla forte spinta all’innovazione. Intesa Sanpaolo è infatti in prima linea in questo modello economico che mira a slegare lo sviluppo dallo sfruttamento delle risorse naturali esauribili e a ridisegnare il sistema produttivo ed è stata nuovamente riconosciuta, nei giorni scorsi durante il World Economic Forum di Davos, tra le banche più sostenibili al mondo.
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