Formazione

Caritas non replica a Padania per vignetta offensiva

L'incidente è avvenuto ieri

di Gabriella Meroni

”Non replichiamo alle vignette su questioni cosi’ serie e delicate”. E’ l’ unico commento che arriva dalla Caritas italiana chiamata oggi in causa da una vignetta pubblicata sulla Padania che, sotto il titolo ”Entrate e interessi”, raffigura un alto prelato che parla al telefono dell’ arrivo di clandestini, seduto dietro una scrivania con la targhetta ”CARITAS.P.A” e alla spalle il grafico di un listino. Quello dell’ immigrazione e’ stato uno dei temi al centro dei lavori del 29/o Convegno nazionale della Caritas, che ha riunito per quattro giorni a Orosei, sulle coste centrorientali della Sardegna, circa 600 delegati provenienti da tutta Italia. Sull’ argomento si e’, in particolare, soffermato proprio il direttore della Caritas Italiana, mons. Vittorio Nozza, che nell’ intervento conclusivo di oggi ha messo il dito su quella che vasti strati della Chiesa considerano un grosso limite delle attuali politiche sociali: la rimozione della poverta’. ”Oggi perdura l’ abitudine – ha detto mons. Nozza – di dimenticare o di negare i poveri. E’ probabilmente il compendio, di tutte le altre abitudini. La civilta’ della ricchezza non puo’ sopportare una convivenza sgradevole. E non vuole neppure riconoscere di avere bisogno dei poveri per affermarsi in quanto luogo dell’ opulenza. Al massimo si concede qualche parentesi benefica, nella quale il tema della poverta’ viene ad essere incastonato in una cornice di spettacolo. Da destinare, naturalmente, alla riparazione dei danni piu’ gravi arrecati a questo o quel paese da una guerra o da un’ epidemia o da una carestia. Parentesi, appunto, tensioni passeggere, da superare rapidamente evitando, soprattutto, di riflettere sulle situazioni che provocano il male e che andrebbero rimosse per prevenirlo. E quando i poveri fuggono dalla loro miseria e premono alla soglia dei paesi dell’ abbondanza c’ e’ sempre qualcuno pronto a riproporre anche per loro – esseri umani disperati che si affidano a mercanti brutali su carrette sovraccariche – la tecnica…del tappeto: farli sparire, portarli fuori dal nostro campo visivo, magari usando le armi della guerra per mare”. Per il direttore della Caritas di fronte a questa negazione dei poveri (”che si risolve non nell’ impegno di contrastare la poverta’ ma nella volonta’ di farli sparire”), il compito della Chiesa assume una duplice valenza: ”Da un lato ricordare a noi stessi e a tutti che i poveri esistono e che la loro condizione interpella la coscienza di tutte le persone oneste. Dall’ altro impegnarsi affinche’ i diritti dei poveri – che sono i diritti di ogni persona umana – vengano riconosciuti ed affermati in ogni dimensione (dalla vita, alla scuola, alla salute, alla casa, ai mezzi di sussistenza, alla tutela dell’ eta’ anziana). Vale per il mondo e vale per l’ Italia. Probabilmente, a recare disturbo non sono solo i poveri, ma anche la presenza di quelli che se ne fanno voce, che ne reclamano i diritti, che ne assumono il gratuito patrocinio verso la societa’ e le istituzioni. Abbiamo il dovere – ha concluso mons. Nozza – di non abbassare il volume ma di essere presenti con assiduita’ e determinazione per essere in tal modo fedeli ai poveri ed assicurare chi di dovere che…non toglieremo il disturbo”.


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