Politica
Caritas: no a una regolarizzazione solo per le badanti
Il provvedimento porterebbe a considerare l'immigrazione, secondo il vice direttore, come "forza lavoro da sfruttare quando serve"
di Chiara Sirna
Sperano ancora di poter eliminare il reato di immigrazione clandestina dal pacchetto sicurezza, ma se così non fosse, almeno di non procedere a una regolarizzazione che riguardi solo le badanti, per le quali dovrebbe essere in arrivo un emendamento ai disegni di legge sulla sicurezza approvati dal Cdm di Napoli che autorizza a rivedere 150mila domande.
Tra le richieste delle assistenti familiari rimaste escluse dal decreto flussi 2007 dovrebbero accolte infatti solo quelle “di reale assunzione”, ha precisato il ministro Maurizio Sacconi, e non quelle “patologiche”, che mascherano cioè tentativi di regolarizzazione o di ricongiungimento familiare. La Caritas però lancia un monito.
”L’idea di regolarizzare le sole badanti – dice all’ASCA il vice direttore della Caritas italiana, Francesco Marsico – ci trova assolutamente contrari ed, anzi, sarebbe un povvedimento ancor piu’ grave perche’ darebbe una svolta alle politiche di immigrazione”. “Come fa la Bossi-Fini, in sostanza – continua Marisco – si da’ l’idea di una visione solo utilitaristica del fenomeno dell’immigrazione, non come realta’ da regolare perche’ si arrivi, per chi ne ha la condizione, ad una nuova cittadinanza, ma semplicemente come semplice forza lavoro da utilizzare quando serve”.
Anche per quanto riguarda gli ultimi episodi di violenza, la Caritas non puo’ che esprimere ”preoccupazione”. “Non si puo’ neppure commettere l’errore – incalza il vice direttore – di sottovalutare, come a nostro parere e’ accaduto per i roghi di Napoli, perche’ questo potrebbe portare ad un pericolosissimo effetto imitazione. In questo senso – aggiunge Marisco – esprimiamo apprezzamento per la netta posizione assunta subito dal nuovo sindaco di Roma Gianni Alemanno dopo i fatti del Pigneto”.
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