Volontariato

CARITAS/2. Crisi, più sostegno economico alle famiglie

A conclusione del Convegno nazionale, la prima indacazione del presidente della Caritas è "più impegno" per contrastare la crisi. Ecco un passaggio del suo discorso.

di Sara De Carli

Davanti alle sfide della crisi in atto le Chiese locali sono chiamate a individuare alcune linee per un ulteriore, possibile e percorribile impegno.

Si tratta di rafforzare innanzitutto le funzioni di coordinamento locale cogliendo l’occasione per rafforzare la dimensione comunionale della comunità cristiana, rendendo visibile uno stile ecclesiale sobrio, credibile ed efficace di intervento. Inoltre va potenziata l’attività di ascolto e di osservazione, per poter fornire dati aggiornati non solo alle nostre comunità, ma anche agli operatori della comunicazione ed ai decisori politici.

Vanno anche incentivati strumenti di sostegno economico mirato alle famiglie, non solo a fondo perduto, sviluppando forme decisionali trasparenti ed efficaci, non solo per evitare sprechi, ma soprattutto orientate all’accompagnamento duraturo delle famiglie, evitando forme di esclusione ed isolamento sociali. Per le regioni del Sud, vanno attuate forme di infrastrutturazione sociale, che tentino di dare agli interventi una dimensione, non solo temporanea, ma duratura.
Oggi, su cammini già abbondantemente sperimentati, occorre sviluppare forme nuove di interventi concreti, realizzabili attraverso Fondi Straordinari nelle diocesi – alimentati da offerte dei fedeli oltre che da altre risorse; forme di sostegno a famiglie in difficoltà da parte di famiglie con più risorse. In particolare si potranno avviare interventi di integrazione al reddito delle famiglie per chi è in cassa integrazione, per chi lavora a settimane alterne, per chi è precario e alterna a tempi di lavoro tempi di disoccupazione. Disponibilità al credito gratuito alle famiglie, che possono contare sulla possibilità di un rimborso; aiuto all’affitto, per chi perde lavoro o è in cassa integrazione; forme di sostegno alle spese scolastiche per chi ha il padre o la madre che perde il lavoro per la continuità di studio dei figli; sostegno alle cooperative che danno lavoro soprattutto ai soggetti più deboli; sostegno al mondo artigianale e del commercio in riferimento soprattutto a mancati pagamenti che possono mettere in crisi il lavoro e l’attività; sostegno alle forme di sostentamento finanziario eticamente valide, sia per il loro valore ai fini dello sviluppo di un’economia diversa che per la loro minore esposizione rispetto alla crisi in atto; difesa della famiglia e della casa per abitazione, soprattutto per le famiglie numerose o con portatori di handicap o anziani; infine assumere con cura la scelta della Conferenza episcopale italiana attraverso la valorizzazione anche dell’opportunità che ‘il prestito della speranza’ offre a determinate famiglie.


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