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Cari big, basta steccati:Insieme possiamo vincerela sfida educativa

Sport Intervista al nuovo presidente del Csi, Massimo Achini

di Redazione

Cambio al timone del Centro sportivo italiano. Dopo otto anni di presidenza, Edio Costantini lascia il posto a Massimo Achini, 42 anni, candidato unico delle elezioni di sabato 21 giugno, che dalla regia della sezione milanese del Csi passa a quella nazionale. Un passaggio di testimone sotto il segno della sfida educativa: «L’obiettivo è legare l’attività sportiva di ognuno dei 140 comitati provinciali all’emergenza educativa in atto», spiega Achini.
Vita: In che modo?
Massimo Achini: Uno dei miei traguardi è arrivare a una forte alleanza educativa tra mondo dello sport professionistico e di base. L’arcivescovo di Milano, cardinale Tettamanzi ha detto di vedere il Csi come ponte tra la società e il professionismo sportivo: ho seguito le sue parole nel creare un protocollo d’intesa con Milan e Inter e nel promuovere il progetto Soccer, che ci ha fatto entrare in una società sportiva d’alto livello come l’Ancona Calcio, una sperimentazione per ora conclusa ma che ci ha dato preziosi insegnamenti. L’alleanza di cui parlo deve superare le critiche del passato e agire in una logica di scambio: ad esempio, se noi incitiamo i nostri giovani a riempire gli stadi, loro puntino a rendere sempre più umana la vita dei campioni. Ancora, noi renderemo l’impegno sportivo volontario del Csi sempre più qualificato, loro aiutino in modo più concreto le nostre realtà, a cominciare dagli oratori.
Vita: Quali saranno le altre battaglie?
Achini: Siamo da sempre un’associazione di frontiera. Come tale, i nostri interventi devono essere sempre rivolti alla società. Oggi il Csi conta 800mila iscritti, persone che tramite lo sport vogliono fare cittadinanza attiva. Per questo una prima battaglia sarà rivolta ad aprire gli occhi alle istituzioni, che spesso non comprendono la valenza sociale dell’impegno sportivo. Ci relazioneremo con loro per convincerle a investire di più sullo sport di base. Una priorità del mio mandato sarà poi approfondire i nostri rapporti con la Chiesa: in questi anni siamo riusciti a riportare lo sport nelle parrocchie, ora vorremmo rendere ancora più feconda questa nostra collaborazione lavorando diocesi per diocesi.
Vita: Qual è il valore aggiunto del Csi oggi?
Achini: La volontà di rendere concrete le utopie attraverso la sete di esperienze educative. Il nostro è un grande popolo volontario, dove gli arbitri, gli allenatori, i dirigenti sono il vero cuore dell’associazione. Un popolo che vuole crescere: nel mio primo anno di presidenza punto ad aumentare del 10% il numero degli iscritti.


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