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Cari amici obiettori sto lavorando per voi

Il neodirettore della Presidenza del Consiglio invita a essere ottimisti e annuncia un’imminente e massiccia campagna televisiva rivolta ai giovani

di Federico Cella

Otto luglio 1998: una data importante nel panorama del diritto italiano, il giorno dell?approvazione della legge 230 sulle ?Nuove norme in materia di obiezione di coscienza? che è andata a sostituire la precedente, e da sempre poco apprezzata, legge 772, risalente ben al 1972. Un passo legislativo importante, che sancisce il diritto all?obiezione di coscienza e che definisce il servizio civile come ?diverso per natura e autonomo dal servizio militare?. Un fondamentale riconoscimento simboleggiato, a livello pratico, dal definitivo distacco del servizio civile dai militareschi uffici del ministero della Difesa, con la contestuale formazione del primo Ufficio nazionale per il servizio civile, alle dirette dipendenze della Presidenza del consiglio dei ministri. Direttore generale dell?ente, in carica per cinque anni, è stato nominato Guido Bertolaso, un tecnico serio che ha già apposto la propria firma sulle importanti leggi in materia di droga e volontariato, e ritornato nelle stanze italiane che contano dopo un?esperienza nel Palazzo Onu. Bertolaso risponde ai dubbi di ritardo cronico che stanno piovendo dai molti enti convenzionati e dalle associazioni che si occupano di servizio civile: «Lo garantisco io, in prima persona: la legge sarà applicata e attuata nei tempi e nei modi previsti».
Un?importante rassicurazione quella che fa, dottor Bertolaso. Infatti la data del 31 gennaio 1999, prevista dalla legge come termine del definitivo passaggio di consegne dal ministero della Difesa al suo ufficio, appare a tutti essere un po? troppo vicina per poter essere rispettata…
Spesso si tende a dimenticare di come stiamo lavorando per costituire una struttura particolare, senza precedenti, che conterà su cento collaboratori a Roma e su molte sedi regionali, ancora da organizzare, che permetteranno di metterci direttamente in contatto con gli utenti. Manca, effettivamente, ancora il regolamento applicativo dell?Ufficio, ma quasi ci siamo: l?iter burocratico è stato notevolmente lungo, ma siamo comunque rimasti all?interno dei tempi previsti. Diciamo, dunque, che siamo stati lenti, ma non troppo. Non bisogna neanche dimenticarsi che abbiamo dovuto affrontare un cambio di governo.
Ma, dicono le associazioni, non bisogna neanche dimenticarsi dei molti ragazzi che sono in attesa di capire il funzionamento del nuovo servizio civile.
Sono ovviamente d?accordo, ma ai ragazzi chiedo di avere pazienza, perché stiamo lavorando sodo, non solo per rispettare i tempi, ma anche i loro diritti. D?altronde la legge in sé è già un risultato positivo, e dopo 26 anni di obiezione di coscienza lasciata allo sbando, è fisiologico che si abbia necessità di tempo per riorganizzare tutto. Finora le dinamiche del servizio civile hanno funzionato solo grazie agli enti, che si sono visti costretti a inventarsi da sé delle regole di gestione pratica degli obiettori. Hanno dovuto navigare a vista, riuscendo comunque a ottenere dei risultati positivi. Da gennaio, quindi, siamo aperti e nel corso del 1999 assumeremo gradualmente tutte le responsabilità, gli incartamenti e le funzioni che adesso sono del ministero della Difesa.
La legge 230 è stata apprezzata sulla carta da tutti i soggetti della società civile, anche per l?importante riconoscimento della cultura della nonviolenza. Tuttavia, all?atto pratico, già alcuni punti appaiono essere inadeguati ancor prima dell?effettiva applicazione. Il tetto dei 120 miliardi stanziati, per esempio, non le sembra essere sottostimato?
I fondi non saranno certo sufficienti, soprattutto se si considerano le velleità di formazione degli obiettori previste dalla legge. Tuttavia gli allarmismi lanciati da molti, che hanno previsto un congedo di massa per gli obiettori in sovrannumero, sono ingiustificati. Il tetto previsto dalla legge non è certo un limite invalicabile: a giugno, dopo i primi sei mesi di lavoro, faremo i nostri conti in modo da poter chiedere delle integrazioni che si basino sulle effettive esigenze dell?Ufficio.
Un ultimo punto ?caldo? riguarda quindi l?informazione sul funzionamento della nuova legge: il dubbio espresso dalle associazioni riguarda tutti quei ragazzi che dovranno fare il rinvio o presentare la domanda di obiezione durante il ?99, con poche notizie e una struttura ancora in via di definizione. Come pensate di risolvere questi problemi?
Presto, durante questo mese di gennaio, partiremo con una massiccia campagna informativa. Prima di tutto con una serie di spot televisivi, che informeranno i ragazzi sulle nuove possibilità e scadenze definite dalla legge, fornendo loro anche il numero verde che abbiamo predisposto per fornire informazioni. Quindi, sempre a gennaio, ci sarà il debutto del nostro sito Internet, che fornirà informazioni anche più estese, come, per esempio, un aiuto pratico alla compilazione della domanda di obiezione di coscienza. La campagna proseguirà, quindi, nei mesi successivi, anche tramite circolari e opuscoli che faremo pervenire agli enti convenzionati.
E poi non bisogna dimenticare le sedi regionali dell?Ufficio, che saranno delle strutture civili insediate presso i Commissariati di governo delle Regioni, i veri punti di riferimento per i ragazzi intenzionati a fare obiezione di coscienza al servizio militare. Qui verranno costituiti degli staff misti, composti da rappresentanti regionali e dai membri dell?Ufficio da me diretto.

Indirizzi utili :

Consulta nazionale enti
per il servizio civile

viale Baldelli 41, 00146 Roma,
tel. 0654192265

Associazione obiettori
nonviolenti

via Scuri 1, 24128 Bergamo,
tel. 035260073

Lega obiettori di coscienza
via Pichi 1, 20143 Milano,
tel. 0258101226

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