Welfare

Carceri: Radicali, riprende raccolta firme per riforma

La raccolta di firme per le 25 proposte di legge di iniziativa popolare dei Radicali riprenderà domani, soprattutto da alcuni degli istituti penitenziari italiani

di Paolo Manzo

La raccolta di firme per le 25 proposte di legge di iniziativa popolare dei Radicali riprenderà domani, soprattutto da alcuni degli istituti penitenziari italiani. Esponenti radicali, accompagnati dagli autenticatori, saranno, infatti, nelle carceri di S.Vittore a Milano, di Rebibbia a Roma (dove la raccolta di firme è stata già in parte effettuata), di Sollicciano a Firenze, e negli istituti penitenziari di Bologna, Udine e Trieste. In particolare, all’interno del mondo carcerario i Radicali rilanciano le proposte sulla riduzione dei termini di custodia preventiva e sull’automatismo della liberazione anticipata per buona condotta, aumentando dagli attuali 45 a 60 giorni il periodo condonato per ogni semestre. L’iniziativa è stata presentata oggi in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Rita Bernardini, gli europarlamentari della Lista Bonino Marco Cappato e Benedetto Della Vedova, il presidente di Nessuno tocchi Caino Sergio D’Elia, il direttore del carcere di Rebibbia Massimo Di Rienzo e, in collegamento telefonico, il segretario ed il presidente dei Radicali italiani Daniele Capezzone e Luca Coscioni, e il vicepresidente dei senatori della Margherita Natale D’Amico, iscritto al partito Radicale. Negli oltre 250 istituti di pena italiani vi sono 58.000 detenuti (15.000 in più rispetto ai posti disponibili), il 45% dei quali in attesa di giudizio. “Ogni giorno l’Italia subisce una condanna della Corte Europea dei diritti dell’uomo per problemi legati all?eccessiva durata dei processi”, ha rilevato D’Elia, che ha sottolineato come in alcuni casi, in attesa del giudizio del terzo grado, il detenuto resta in carcere anche nove anni. Al di là del merito delle proposte, i Radicali sottolineano come quest?iniziativa “consente ai più deboli, ai più dimenticati, agli outsider della società, di avere una chance di partecipazione alla vita democratica del paese”, come ha detto Capezzone. “Partecipando alla raccolta di firme i detenuti italiani salveranno loro stessi dalla morte civile e politica”, ha detto Coscioni. “Una iniziativa che consentirà di rendere la detenzione meno impermeabile ai valori della società civile e alle istanze che giungono dall’esterno del carcere”, ha osservato Di Rienzo. Il termine per la raccolta delle firme scade tra due mesi, e i Radicali contano di raccogliere in questi 60 giorni 40 mila firme, oltre a quelle già autenticate per mandare in Parlamento le loro 25 pdl di iniziativa popolare che riguardano, tra l’altro, anche l’abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale, la separazione delle carriere dei magistrati, la riforma del sistema di elezione del Csm.


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