Welfare

Carcere, un morto ogni 5 giorni. La strage silenziosa

111 morti in cella, di cui 71 suicidi, in 20 mesi. Di solito non fanno notizia. Per una cooperativa di detenuti invece s

di Redazione

Le statistiche dicono che nel 2002 e nei primi otto mesi del 2003 nelle carceri italiane sono morte 111 persone: 71 per suicidio, 18 per la mancanza di un?assistenza sanitaria adeguata, 5 per overdose, mentre altri 17 casi sono nebulosamente catalogati come ?morti sospette?. Sempre secondo i dati elaborati dall?Osapp (sindacato autonomo della polizia penitenziaria), e resi noti dal sito www.ristretti.it (curato da una cooperativa di detenuti) nel periodo preso in esame i tentativi di togliersi la vita da parte dei detenuti sono stati 19, segnando così un aumento del 50% degli atti di autolesionismo al di là delle sbarre. Dietro la crudezza di queste cifre ci sono storie di disperazione e povertà in carne e ossa che rimarrebbero al buio, se non fosse per il lavoro della cooperativa sociale Il cerchio di Padova, che ha curato il dossier Morire di carcere, elaborato sotto la supervisione di Ornella Favero del sito www.ristretti.it. “Quando entri in carcere, oltre alla libertà perdi anche il volto”, afferma Francesco Morelli, detenuto occupato nella cooperativa. Il documento racconta 111 casi di morte in cella, “comparsi sui giornali in via anonima, magari in un trafiletto senza nemmeno indicare il nome della vittima, cui”, continua Morelli, “abbiamo restituito almeno il volto”. Il 28enne Stefano Santolini, per esempio, che il 2 aprile dello scorso anno si è impiccato nel carcere di Trento, replicando la fine del fratello Massimo, morto suicida un anno prima nel convento di Cles dove era agli arresti domiciliari. Claudio Sala invece si uccide al terzo giorno di carcere a Siracusa. Aveva 26 anni ed era tossicodipendente quando nel luglio del 2002 ha legato la cintura dell?accappatoio alle sbarre della finestra e se la è passata intorno al collo lasciandosi soffocare. Ci sono voluti quattro giorni perché il padre di Riccardo Tonicello, Oreste, 83 anni, fosse avvertito della morte del figlio, che soffriva di una grave insufficienza epatica. Riccardo aveva 56 anni ed era compagno di carcere proprio di Morelli. Infine, Licia Roncelli, 20 anni, ?ex tossica?, muore a Pozzuoli senza una ragione accertata: “Non si faceva da mesi, quando l?ho vista all?obitorio era pallida e bellissima”, gridava disperata mamma Gabriella. Quale significato abbia Morire di carcere, lo spiega la Favero: “Questo lavoro, frutto di quasi due anni di rassegna stampa a tappeto sui giornali nazionali e locali, pone due questioni. Uno: bombardare l?informazione di fredde cifre non aiuta a capire. Due: nelle carceri italiane esiste una fascia oscura di povertà, costituita per lo più da stranieri, tossicodipendenti e malati gravi, che nemmeno il volontariato, che pure dovrebbe essere l?occhio vigile, vuole intercettare”.


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