Welfare

Carcere: Un Difensore Civico per i detenuti

Così si muore in galera. Uno studio denuncia l’aumento dei suicidi in carcere. Ma un Difesore civico per i detenuti potrebbe aiutare a invertire la tendenza

di Barbara Fabiani

In carcere ci si toglie la vita 19 volte più di quanto si faccia fuori. E non è vero che in galera c?è la tendenza a uccidersi quanto meno c?è speranza. Sono proprio i più giovani e sani a ricorrere a questa ?estrema fuga?. L?associazione ?A Buon diritto? per la tutela dei diritti dei detenuti ha presentato oggi un documento di elaborazione statistica di dati Istat e del Dipartimento penitenziari, in collaborazione con l?associazione ?Antigone?. Per l?intero decennio dal 1991 al 2001 il tasso dei suicidi e degli atti di autolesionismo nelle carceri è andato aumentando costantemente, fino al punto che dal 1990 a oggi i numro dei suicidi è più che triplicato, mentre quello dei detenuti è meno che raddoppiato. Nel 2001 ben 128 persone detenute si sono tolte la vita, 878 hanno tentato il suicidio e 6.353 hanno commesso atti di autolesionismo. La media degli atti di violenza contro se stessi in carcere è 19 volte superiore che fuori: 13 detenuti ogni 10mila si sono tolti la vita, mentre il suicidio ha un impatto dello 0,7 ogni diecimila abitanti. E? difficile escludere una correlazione tra crescita dell?affollamento (esiguità di spazio, promiscuità, tensione e reciproca aggressività, carenza di servizi, assistenza e strutture) e crescita dell?insostenibilità della condizione reclusa. Oggi, la ?densità globale? è di oltre 130 detenuti per 100 posti effettivamente disponibili (ovvero 56mila detenuti per 40mila posti disponibili). Di queste cifre e come affrontare questa tragedia si è parlato oggi ad un incontro presso la Camera, organizzato dalle due associazioni che hanno presentato i dati statistici e promosso dall?on. Luigi Manconi. E’ stata infatti l?occasione per rendere noto la messa a punto di un disegno di legge per l?istituzione di un ?Difensore civico regionale per le persone private della libertà personale?; non solo dunque per detenuti, ma anche per immigrati trattenuti nei centri di permanenza temporanea, o le persone fermate e trattenute in caserme e questure. Il testo che viene proposto alla Commissione giustizia della Camera è il risultato dell?elaborazione di tre diverse proposte già avanzate separatamente in precedenti occasioni dagli on. Anna Finocchiaro (Ds) , Erminia mazzoni (Udr) , e Giuliano Pisapia. Il testo unico oggi presentato è il risultato di un lavoro di mediazione e raccordo di cui si sono fatte carico proprio le associazioni ?A Buon Diritto? e Antigone. Si propone l?istituzionalizzazione di un mediatore super partes a livello regionale, ovvero un difensore civico ?specializzato? in problemi carcerari, che possa intervenire d?ufficio o su istanza al fine di migliorare i rapporti tra i detenuti e il personale carcerario, supervisionare le condizioni di detenzione ed ascoltare le eventuali proteste dei detenuti. Info abuondiritto@abuondiritto.it associazione.antigone@tin.it


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA