Welfare

Carcere: sono 215 le suore attive tra le celle

Si sono date appuntamento a Roma sabato 16 e domenica 17 per il primo incontro di tutte le suore italiane delle diverse congregazioni attive in carcere

di Paul Ricard

In 85 si sono date appuntamento a Roma sabato 16 e domenica 17 per il primo incontro di tutte le suore italiane delle diverse congregazioni attive in carcere. Tra volontarie e ”convenzionate” (le religiose che percepiscono uno stipendio per assistere i detenuti e le detenute), sono infatti 215 le religiose che entrano in carcere, presenti in 83 penitenziari sui 227 esistenti sul territorio nazionale. L’iniziativa, promossa dall’Ispettorato generale dei cappellani alla sede dell’Usmi (Unione superiore maggiori d’Italia), 85 suore, si prefigge ”di coordinare a livello nazionale -spiega l’ispettore generale mons. Giorgio Caniato- la presenza delle religiose in carcere nello spirito della comunità ecclesiale” e di offrire lo spunto per ”validi progetti pastorali”. A fronte di 238 cappellani attivi nelle carceri italiane, spiega il sacerdote che per molti anni ha lavorato nel carcere di san Vittore, si avverte la necessita’ di ”organizzare la formazione anche delle suore, che professionalmente sono religiose, per vedere come poter guidare meglio la loro attività di assistenza alle detenute”.


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