Welfare
Carcere: Regina Coeli scoppia, detenuti trasferiti in Sicilia
Tra il 26 e 27 agosto nel carcere romano c'erano 1008 detenuti, numero che ha superato di gran lunga la ''capienza tollerabile''
Trasferiti da Roma alla Sicilia perche’ il carcere in cui erano detenuti era sovraffollato oltre ogni limite: è quanto accaduto, nei giorni scorsi, a oltre cinquanta detenuti del carcere romano di Regina Coeli, trasferiti perche’ tra il 26 e 27 agosto nel carcere romano c’erano 1008 detenuti, numero che ha superato di gran lunga la ”capienza tollerabile” pari a 960 detenuti.
A denunciare l’accaduto e’ il Garante regionale dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni secondo cui ”quella del sovraffollamento e’ una circostanza confermata anche dai dati nazionali, che evidenziano una crescita negli ingressi in carcere ad agosto, in controtendenza rispetto agli anni scorsi. Il sistema ha raggiunto un livello di saturazione non solo a Roma, ma in tutto il Lazio”.
Secondo dati non ufficiali, a giugno nelle carceri di tutto il Lazio c’erano circa 5.900 detenuti. A Regina Coeli poi, fanno notare dall’Ufficio del Garante, i lavori di adeguamento agli standard europei di alcune sezioni della struttura, se da un lato ha migliorato le condizioni di vita dei detenuti, dall’altro ha diminuito la capienza generale del carcere.
Nel caso specifico il Garante dei diritti dei detenuti ha evidenziato che con questo tipo di trasferimenti, ”il DAP sistematicamente viola il principio della territorialita’ della pena stabilito dall’articolo 30 dell’Ordinamento Penitenziario”. Al di la’ dell’aspetto formale, inoltre, il trasferimento in istituti di altre regioni provoca problemi di non poco conto per i detenuti: ”difficolta’ di avere rapporti regolari con i genitori, congiunti e figli – ha detto – e difficolta’ di rapporti con i propri legali, oltre a quella di vedersi letteralmente sradicati da un ambiente tutto sommato piu’ familiare per arrivare in un luogo del tutto sconosciuto con tutte le incognite del caso”.
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