Welfare

Carcere: le ragioni dell’emergenza

Una scheda sulla situazione degli istituti di pena italiani

di Redazione

Stipati in 13, a Secondigliano o all’Ucciardone, in una cella che potrebbe ospitare solo quattro persone; oppure illuminati dal neon anche di giorno perche’ alcune celle, come quelle del carcere di Savona, non hanno le finestre. Storie ”ordinarie” nelle 205 carceri italiane dove, al 31 luglio scorso – secondo i dati del Dipartimento dell’ amministrazione penitenziaria (Dap) – risultavano detenute 56.002 persone contro una capienza regolamentare di 41.730. 4 REGIONI ALDILA’ DEL TOLLERABILE. Se i 56mila detenuti vengono ospitati in istituti dove in via regolamentare dovrebbero esserci 15mila persone in meno, vi e’ comunque un limite ”tollerabile”, fissato dal Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria (Dap) in 59.438 posti. Ebbene, i dati ufficiali mostrano che tutte le regioni hanno superato la capienza regolamentare, ma che in quattro regioni si e’ andati addirittura oltre il tollerabile: in Campania, in 16 istituti ci sono 6.959 detenuti contro i 4.920 che potrebbero essere ospitati in via regolamentare e i 6.530 tollerabili; in Toscana 19 carceri ospitano 4.190 persone contro 2.905 posti regolamentari e 3.880 tollerabili; altrettanto avviene nei 10 istituti di pena del Veneto (2.424 detenuti, contro i 1.438 di capienza regolamentare e i 2.187 di capienza tollerabile), e nelle tre carceri del Molise (361 detenuti contro una capienza tollerabile di 315 posti). Anche se non hanno superato il tollerabile, risultano sovraffollate anche le carceri del Lazio (5.408 detenuti in 14 istituti mentre la capienza prevista e’ di 4.771), della Lombardia (7.971 in 18 istituti con 6.050 posti) e del Piemonte (4.615 in 14 istituti con 3.500 posti). DETENUTI IN ATTESA DI GIUDIZIO. Su 56mila detenuti, esattamente la meta’ (33.174) scontano pene per i quali sono stati gia’ condannati. Il resto sono per la maggior parte (21.705) imputati, quindi in attesa di giudizio. A questi vanno ad aggiungersi i 1.123 internati (in istituti psichiatrici o per effetto di una misura di sicurezza). GLI EXTRACOMUNITARI. Sempre dai dati del Dap aggiornati al 31 luglio, risulta che i detenuti stranieri sono 16.901, di cui 15.895 uomini e 1.006 donne. Il governo italiano lo scorso aprile ha sottoscritto un accordo con quello albanese che prevede il rimpatrio dei condannati in via definitiva in Italia affinche’ scontino le pene nel loro paese di origine. Una simile accordo e’ allo studio anche con il Marocco. Su 16mila detenuti stranieri – e’ stato infatti sottolineato – quelli albanesi e marocchini sono in maggior numero (rispettivamente 2.802 e 3.765).


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