Welfare
Carcere, la sua gestione e organizzazione in un libro e un convegno
“Il carcere. Assetti istituzionali e organizzativi” questo il titolo del volume nato dalla ricerca di tre docenti Filippo Giordano, Carlo Salvato ed Edoardo Sangiovanni delle Università Bocconi e Lumsa. Il volume e le proposte per un modello carcerario efficace saranno presentati nel corso di un convegno dall’omonimo titolo in programma martedì 25 gennaio a Roma
di Redazione
Come deve essere gestito e organizzato un carcere per essere un luogo orientato alla rieducazione e al reinserimento dei detenuti, e quali caratteristiche deve presentare il sistema penitenziario per perseguire efficacemente l’obiettivo costituzionale?
A queste domande cerca di rispondere la ricerca di tre docenti delle Università Bocconi e Lumsa, che ha dato vita al libro “Il Carcere. Assetti istituzionali e organizzativi” scritto da Filippo Giordano, Carlo Salvato ed Edoardo Sangiovanni. Il volume contiene i risultati di un percorso di 4 anni di ricerca degli autori, docenti e ricercatori di management di Università Bocconi e Università Lumsa, condotto attraverso interviste nelle carceri milanesi di Bollate, Opera e San Vittore.
Il testo, edito da Egea, contiene la prefazione di Marta Cartabia– prima donna a presiedere la Corte Costituzionale e attualmente ministra della Giustizia-, la presentazione di Vittorio Coda– economista aziendale e professore emerito dell’Università Bocconi-, e l’introduzione di Pietro Buffa, provveditore amministrazione penitenziaria per la Lombardia.
La missione del carcere è molto complessa, ed è quella di conciliare sicurezza e rieducazione: due obiettivi contrapposti che creano forti tensioni organizzative negli istituti. Il sistema penitenziario italiano, infatti, registra una recidiva molto alta (stimata al 68,5% nel 2011): un’evidenza del fatto che la risposta organizzativa a questa missione sfidante da parte delle carceri italiane, e dell’amministrazione nel suo complesso, presenta ad oggi rilevanti criticità.
Il libro riflette quindi sia su aspetti di sistema (quali il ruolo del carcere nella società contemporanea, i diversi modelli di carcere, le caratteristiche dei principali sistemi penitenziari a livello internazionale), sia sugli aspetti organizzativi su cui in ogni carcere si dovrebbe lavorare affinché diventi un’ambiente abilitante al cambiamento delle persone detenute.
Per quanto riguarda gli aspetti di sistema, è utile ricordare che l’obiettivo della rieducazione accomuna tutti i sistemi penali dei Paesi occidentali ma è perseguito con modelli organizzativi che portano ad esiti differenti.
Molti Paesi sono stati attraversati da processi di riforma in senso progressista, al fine di contrastare la recidiva con la riabilitazione, l’affollamento con misure alternative e, più in generale, il crimine con la socialità, il lavoro, l’istruzione e la responsabilità. Tutti i Paesi i cui sistemi hanno intrapreso questo tipo di riforme hanno registrato dei miglioramenti nelle condizioni carcerarie e, conseguentemente, nel recupero dei detenuti. Gli esempi della Norvegia e di alcuni Paesi come Germania e Spagna dimostrano come sia effettivamente possibile contrastare la recidiva attraverso una maggiore apertura ai programmi riabilitativi e una gestione del sistema penitenziario caratterizzato da un modello di management che consideri i detenuti come fruitori di un servizio.
In questi Paesi la maggior parte dell’organico impiegato nell’attività di custodia non porta armi e viene formato attraverso corsi specializzati che toccano anche temi di psicologia e sociologia. È importante sottolineare come i Paesi portati a esempio siano passati attraverso importanti riforme giuridiche che hanno reso possibile un’organizzazione normativa e un’allocazione delle risorse più funzionale, semplificando la burocrazia e allineando le amministrazioni alla missione.
Proprio il tema dell’allineamento tra missione, modelli organizzativi e comportamenti individuali è il fulcro della riflessione manageriale sviluppata nel volume con riferimento all’organizzazione carcere.
La prospettiva manageriale fa riflettere su come sviluppare modelli gestionali per orientare il carcere italiano verso il perseguimento dei fini costituzionali. Il testo, infatti, è il primo scritto in Italia ad adottare un approccio economico-aziendale e di management allo studio del carcere.
Il volume vuole offrire un punto di osservazione nuovo con l’obiettivo di contribuire al dibattito sul ruolo del carcere nella società contemporanea e l’importanza di creare valore per la comunità perseguendo efficacemente il fine riabilitativo.
Il convegno “Il Carcere. Assetti istituzionali e organizzativi” in programma martedì 25 gennaio a partire dalle ore 17,30 sarà l’occasione per presentare l’omonimo libro e approfondirne i temi. L’evento è ibrido: in presenza a Roma nell’aula Giubileo della Lumsa e in diretta streaming sul canale Youtube Lumsa
Dettagli in agenda online e nel programma allegato (in basso)
In apertura immagine da Pexels
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