Welfare

Carcere: la proposta Pisapia

Sospensione temporanea della pena fino a 3 anni. Potrebbe essere questo il terreno di mediazione tra maggioranza e opposizione. L'idea di Giuliano Pisapia

di Redazione

Sospensione temporanea della pena fino a 3 anni. Potrebbe essere questo il terreno di mediazione tra maggioranza e opposizione, che ancora una volta si ritrovano impegnate a verificare se esistono margini per arrivare ad un accordo il piu’ condiviso possibile su un provvedimento che consenta di liberare le carceri sovraffollate e, allo stesso tempo, sia in grado di rispondere alle esigenze di sicurezza della gente. Due esigenze segnalate oggi dallo stesso presidente del Consiglio. Alla proposta sta lavorando da tempo l’esponente di Prc Giuliano Pisapia, che gia’ la prossima settimana dovrebbe presentare la bozza del testo, sollecitando un ”contributo politico, giuridico e tecnico” a tutti i colleghi. Non si tratta di un provvedimento che richiede la maggioranza dei due terzi del Parlamento, come nel caso dell’amnistia o dell’indulto. La soluzione studiata seguirebbe infatti la via ordinaria. ”Sul piano parlamentare e’ piu’ semplice -commenta il presidente della commissione Giustizia della Camera, Gaetano Pecorella- Ma, finche’ non si crea una maggioranza consolidata, non credo sia opportuno iniziare l’esame delle diverse proposte sul tappeto. In sede istituzionale ogni discussione e’ prematura: all’interno della Cdl, ad esempio, An e’ orientata a dire no a qualsiasi beneficio e anche la Lega e’ tendenzialmente contraria. Anche l’opposizione non e’ compatta. Ma questo non significa che non si debba verificare se esistono le condizioni in sede politica”. E sulla proposta Pisapia arriva un’apertura dai Ds. ”Noi -spiega il diessino Francesco Carboni, che a nome della Quercia siede nel Comitato carceri della commissione Giustizia della Camera- siamo contrari a qualsiasi ipotesi di clemenza per i reati finanziari e contro la pubblica amministrazione. La soluzione di una sospensione provvisoria della pena, invece, puo’ essere approfondita tecnicamente”. D’accordo si dichiara anche il capogruppo del Misto in commissione Giustizia a Montecitorio Enrico Buemi (Sdi). ”Parlare oggi di indulto -sostiene- non e’ opportuno. Cosa diversa e’ un provvedimento di clemenza verso chi ha sbagliato ma si e’ dimostrato disponibile a rientrare nella collettivita’ in modo regolare. Si tratta -spiega anticipando l’intenzione di aderire alla proposta Pisapia- della riduzione della pena mediante una sospensione condizionata della stessa in misura da definire e da applicare in modo generalizzato”. L’ipotesi che Pisapia ha gia’ messo nero su bianco prevede la sospensione dell’esecuzione delle pene fino a 3 anni per i reati commessi entro il dicembre del 2000, questo per la durata di 5 anni. Con alcune prescrizioni precise, come l’obbligo di firma, soggiorno e lavoro finalizzato al risarcimento del danno. Se nel corso dei 5 anni non si verificano recidive, la pena e’ estinta. Una soluzione che l’esponente di Prc rilancia proprio dopo aver ascoltato le parole pronunciate oggi dal presidente Berlusconi. ”Prendo atto delle sue parole, chiedo al presidente del Consiglio e a tutti i parlamentari sensibili su questo tema di passare dalle parole ai fatti -commenta Pisapia- Una soluzione ragionevole puo’ essere quella della sospensione provvisoria di 3 anni di pena, che permetterebbe di conciliare la necessita’ di rispettare la dignita’ dell’individuo all’interno delle carceri, di tutelare la collettivita’ facendo diminuire il numero dei reati e di dare una risposta anche alle giuste aspettative delle vittime dei reati”. ”Sono convinto -aggiunge Pisapia- che la spada di Damocle di dover scontare una pena non condonata, ma solo sospesa, ha una efficacia deterrente estremamente forte. Non sarebbe soltanto una misura svuota-carceri, ma darebbe una svolta al rapporto tra carcere e societa”’. Senza dimenticare, calcola, che con un provvedimento del genere lo Stato ”ogni anno risparmierebbe per il mantenimento di questi detenuti almeno 1.900 miliardi di vecchie lire, cioe’ circa 1 milione di euro, che potrebbero essere utilizzati sia per misure di prevenzione e controllo, sia per rafforzare quelle figure come gli educatori e i servizi sociali”. La soluzione indicata da Pisapia potrebbe consentire dunque di superare i veti che all’interno di entrambi gli schieramenti esistono sull’ipotesi di un’amnistia. Ma anche di un indulto, rilanciata da una recente proposta di legge presentata da Forza Italia e che porta la firma del portavoce azzurro Sandro Bondi e del vicepresidente dei deputati Fabrizio Cicchitto. A differenza dell’amnistia, l’indulto non estingue il reato commesso, ma si limita a condonare in tutto o in parte la pena. Nella pdl Bondi-Cicchitto la proposta e’ per un provvedimento ”non superiore a 3 anni per le pene detentive e a 10 mila euro per quelle pecuniarie”, mentre si applicherebbe interamente alle pene accessorie temporanee. Ma il beneficio verrebbe revocato se, entro i cinque anni successivi, chi ne ha beneficiato torna a delinquere e viene condannato ad una pena ”non inferiore a 2 anni”. Ipotesi sulla quale pero’ dall’opposizione arriva un primo stop. ”Sul piano personale -sostiene Francesco Bonito, capogruppo in commissione Giustizia alla Camera- sarei favorevole solo ad un’amnistia per i reati minori, che sarebbe utile per alleggerire il carico degli uffici giudiziari e il sovraffollamento nelle carceri. Mentre la maggioranza continua a parlare solo di indulto… Ma la scelta e’ comunque molto delicata e risentira’ del clima politico, c’e’ il rischio che si voglia fare un favore a qualcuno…”.


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