Politica

Carcere, l’indulto salva la vita

In dieci anni è la prima volta che si inverte la tendenza. «Abbattere il sovraffollamento è stato decisivo», spiega il sottosegretario Manconi...

di Stefano Arduini

Sarà anche un effetto collaterale, ma il dato è clamoroso. Nei primi sei mesi del 2007 i suicidi in carcere sono crollati del 40%. Si tratta della prima inversione di tendenza da 10 anni a questa parte. «Sarebbe meccanicistico e quindi sciocco attribuire esclusivamente all?indulto effetti di così ampia portata, ma di certo questa statistica è strettamente correlata alla clemenza». A sostenerlo è il sottosegretario alla Giustizia, Luigi Manconi. Di fatto l?indulto ha prodotto una sorta di effetto domino in positivo. «Mai come oggi il rapporto numerico fra educatori, psicologi e in generale gli addetti all?area trattamentale e detenuti è stato così alto», ragiona l?esponente diessino.

La concentrazione e la promiscuità costituiscono infatti un?aggravante al tasso di suicidi in cella (che fino allo scorso luglio era di 17 volte superiore rispetto a quello della popolazione libera). L?associazione A Buon Diritto ha valutato che negli istituti sovraffollati il numero dei casi di autolesionismo mortale erano fino a quattro volte più frequenti che nelle carceri con un numero di presenze regolamentare. Andrea Boraschi è il direttore dell?associazione romana: «Il 20% dei suicidi avviene nella prima settimana di detenzione e generalmente coinvolge soggetti alla prima esperienza detentiva, in questi casi la predisposizione di un sistema di accoglienza è cruciale per il superamento dello choc». Questa funzione di cuscinetto la svolgono i cosiddetti ?Presidi nuovi giunti?. Si tratta di reparti in cui ai neodetenuti vengono segnalate le regole della vita detentiva, viene data la possibilità di instaurare un dialogo con gli operatori e vengono accertati e trattati con tempestività stati di disagio psicologico e di malattia psichiatrica e fisica. I primi 18 (su 205 istituti esistenti oggi in Italia) furono istituiti nel 1987. Da allora non ne è stato aperto nessun altro. Un black out che proprio su iniziativa di Manconi potrebbe presto venir interrotto. Via Arenula ha infatti emanato una circolare, in vigore dal prossimo 10 agosto, in cui si dettano le linee di indirizzo per l?accoglienza dei nuovi giunti. L?architrave del meccanismo poggia proprio sulla moltiplicazione graduale dei Presidi. «Le risorse ci sono», conferma Manconi. Tutto bene? Forse no: il numero dei detenuti ha ripreso a salire e ha già superato quota 44mila. Nel 1990 (data a cui risale l?ultimo indulto prima di quello firmato da Mastella) le carceri in pochi mesi tornarono a scoppiare (e i casi di autolesionismo ad aumentare). Il sottosegretario getta acqua sul fuoco: «La simmetria non sta in piedi, in questi 11 mesi post indulto il tasso di crescita della popolazione carceraria è stato pari a circa il 6% di quello registrato 17 anni fa».

Info: www.abuondiritto.itwww.ristretti.itwww.giustizia.it

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