Welfare

Carcere: incentivi della Smuraglia inapplicabili per chi è ai domiciliari

Secondo il parere dell'Agenzia delle Entrate tale formula rappresenta una soluzione alternativa all'internamento nel carcere.

di Giulio D'Imperio

La risoluzione n.144/E/03 dell?agenzia delle Entrate ha previsto l?inapplicabilità dell?incentivo all?assunzione di detenuti che sono agli arresti domiciliari o sottoposti a sorveglianza speciale. Tale beneficio, così come previsto dalla l.193/2000 (cd. legge Smuraglia) prevede la possibilità, per le aziende che assumono detenuti, di usufruire di un credito d?imposta pari ad 516,46 euro a favore di imprese che assumono detenuti. L?Agenzia delle Entrate si è espressa a seguito di un interpello con il quale si chiedeva se era possibile applicare il bonus previsto per l?assunzione di un detenuto anche quando lo stesso era sottoposto alla carcerazione domiciliare o alla sorveglianza speciale, evidenziando che tali formule rappresentano soluzioni alternative all?internamento nell?istituto carcerario. Niente da fare: l?Agenzia delle Entrate ha giustificato la propria tesi, avvallata dal parere del Dipartimento dell?amministrazione penitenziaria, affermando che la condizione prevista per usufruire del credito d?imposta è che vengano assunti internati presso gli istituti penitenziari oppure detenuti ammessi al lavoro esterno.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.